Italiani all’estero. La Cenerentola di Rossini alla Lyric Opera di Chicago, un trionfo: tanta comicità tra note gloriose e costumi sontuosi Alla Lyric Opera of Chicago è tornato in scena l’allestimento dal 1954 della Cenerentola di Giaocchino Rossini, il capolavoro che sin dal suo esordio nel 1817 a Roma divenne in poco tempo popolarissimo in Italia e nel mondo.
Si tratta della quarta presentazione del Lyric di questa versione classica, messa in scena per l’ultima volta nel 2005-2006. Per il nuovo debutto, informa il Chicago Sun-Times, “la compagnia ripropone una produzione ritenuta divertente, stravagante e commovente della rivisitazione di Rossini della fiaba classica. L’opera è stata creata nel 1969 per l’Opera di San Francisco dal leggendario regista e designer francese, Jean-Pierre Ponnelle, scomparso nel 1988”.
Ponnelle entrò in punta di piedi nell’universo rossiniano. Restituì viva la magia dell’opera sullo sfondo di scenografie fantasiose, in bianco e nero, che richiamano le tradizionali illustrazioni dei libri di fiabe e dalle quali emergono i costumi degli artisti in un caleidoscopio di giacche rosse dei cortigiani, di abiti da ballo dai colori sgargianti con un forte impatto visivo.
Anche se nessuna fata madrina o scarpette di vetro o un orologio che suona la mezzanotte che si trovano nella favola della Disney compaiono in questa rappresentazione, la magia della favola rimane intatta, con una partitura che intreccia sapientemente scrittura e musica, rendendo l’opera eterna. Rossini aveva solo 25 anni quando con il suo librettista, Jacopo Feretti, trasformarono Cenerentola in una commedia con innumerevoli elementi farseschi tra cui identità nascoste e sorellastre meravigliosamente esagerate che sono deliziosamente cattive, egocentriche e sgraziate.
Al suo debutto al Lirico come Cenerentola è stata il mezzosoprano di origine russa Vasilisa Berzhanskaya, magnificamente calata nel suo ruolo. Colpiva la potenza vocale, la capacità di rispondere a tutte le colorature della musica rossiniana senza apparente sforzo riuscendo anche a trasmettere nel contempo tutta la dolcezza, la bontà e la speranza del personaggio. Altro debutto al Lyric nel ruolo di Ramiro, il principe, è quello del tenore Jack Swanson. Il grande baritono italiano Alessandro Corbelli torna a vestire i panni di Don Magnifico, il patrigno sciocco e scortese di Cenerentola. Una poderosa presenza scenica la sua, scrive il giornale, tanto da imporsi sugli altri nella rappresentazione, con i suoi doppi passi sicuri e altri scherzi teatrali e con il suo canto agile e abilmente articolato.
Anche il baritono Joshua Hopkins si dimostra un attore comico di prim’ordine nel ruolo di Dandini, un valletto che si traveste da principe per gran parte dell’opera. Giudizio positivo sulla coreografia che vede la partecipazione di 24 ballerini nei ruoli dei cortigiani e dei partecipanti al ballo, fornendo un gradito supporto vocale nei momenti strategici e contribuendo all’allegria generale. Presenza imponente della direttrice d’orchestra di origine taiwanese Yi-Chen Lin che “ha scandito l’esattezza ritmica, i tempi rapidi e la spinta propulsiva che la musica di Rossini richiede, migliorando al contempo il ritmo comico sul palco e iniettando energia in tutto ciò che accade”.
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