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Italiani centenari grazie alla dieta mediterranea, ma occhio alle ”contaminazioni”

Se gli italiani sono un popolo di centenari lo devono principalmente al modo in cui mangiano, e quindi alla dieta mediterranea. Riconosciuta dall’Unesco come “patrimonio culturale immateriale dell’Umanità”, è stata valutata come la migliore dieta grazie alla presenza giornaliera di generose porzioni di spaghetti, pane, olio e legumi. Innumerevoli studi scientifici hanno convalidato il suo ruolo preventivo nei confronti delle patologie croniche e l’hanno considerato il modello alimentare più appropriato in termini di riduzione di rischio di obesità, malattie cardiovascolari, disturbi neurodegenerativi, persino tumori.

La dieta mediterranea e i nostri cambiamenti

Negli ultimi anni, però la nostra dieta è cambiata: siamo rimasti mediterranei, ma ci siamo anche americanizzati molto. Oggi infatti bibite zuccherate, cibi esotici, merendine e junk food sono sempre più presenti sulla nostra tavola. A cambiare è stato anche il grosso consumo di carne: secondo la Fao il consumo di carne è aumentato di oltre il 190% negli ultimi 50 anni. Viceversa, per uno sviluppo sostenibile, e quindi anche per migliorare la sicurezza alimentare e la nostra nutrizione, gli esperti sostengono la necessità di ridurre lo spreco di alimenti e di adottare comportamenti più responsabili e rispettosi dell’ambiente in cui viviamo. Sia noi consumatori, che i produttori.

Alcuni consigli

Da qui le 10 raccomandazioni di Nicola Sorrentino, direttore del Cesa, centro europeo per la sicurezza alimentare, emerse a Palermo per una vita e una dieta più sostenibili: limitare lo spreco di cibo e acquistare prodotti locali e di stagione. Seguire una dieta ricca di frutta e verdura e ridurre il consumo di carne rossa variando le fonti proteiche. Acquistare il pesce seguendo la stagionalità dei mari locali e limitare il consumo di alimenti ultra-processati. Evitare gli imballaggi di plastica e, “last but not least”, bere più acqua del rubinetto

Alessandro Avico

Classe 1984, direttore responsabile di Blitz quotidiano dal 2022, lavoro per questa testata sin dalla sua fondazione. Prima come collaboratore, poi come redattore, caposervizio e vice direttore. Mi occupo principalmente di politica e di cronaca cercando sempre di fornire al lettore uno spunto diverso sulle notizie più importanti e curiose.

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