Spesso lasciano la famiglia dopo i trent’anni, i giovani italiani sono quelli che abbandonano con più calma il “nido”. È quanto emerge da un’indagine del portale immobiliare www.casa.it, che ha realizzato una ‘survey’ sul tema «Lasciare il nido e spiccare il volo verso nuovi… appartamenti».
A che età si diventa grandi? Circa un quarto del campione lascia la casa dei genitori tra i 20 e i 25 anni (27,5%) mentre il 24,4% rimanda la scelta tra i 25 e i 30 anni. Significativa anche la percentuale di coloro che abbandonano il nucleo familiare più tardi, tra i 30 e i 35 anni, forse in attesa di raggiungere una maggiore capacità economica (18,2%). Non mancano inoltre casi di giovani molto precoci o di adulti molto «rilassati»: il 15,7% spicca il volo a meno di 20 anni, mentre il 14,1% si attarda oltre i 35. Lo studio Casa.it conferma che gli italiani sono in buona compagnia dei ragazzi spagnoli e greci: Italia, Spagna e Grecia risultano infatti i Paesi in cui l’età media dei giovani che lasciano il nido è più alta, mentre i ragazzi più emancipati sono quelli del Nord Europa (Finlandia, Danimarca e Olanda), che abbandonano le pareti domestiche a 22 anni. A seguire gli inglesi a 23, i francesi a 24 e i tedeschi a 25 anni.
A conferma della natura romantica dei giovani italiani, il dato sulle motivazioni alla base della scelta di lasciare la casa natale: la maggioranza lo fa per costituire un proprio nucleo familiare attraverso il matrimonio (30%) o la convivenza (16,8%). Nonostante la vita di coppia sia spesso alla base della decisione, si sta però affermando un crescente bisogno di indipendenza che spinge i giovani a cercare una prima sistemazione a prescindere dall’anima gemella (26,6%). Altri fattori determinanti sono il lavoro (14,7%) e lo studio (9%), che spesso richiedono trasferimenti in città diverse dal proprio paese natale