La crisi dei giornali non risparmia i grandi giornali americani come New York Times, Wall Street Journal e Washington Post. A differenza dai giornali italiani, i due grandi americani compensano con la vendita degli abbonamenti digitali.
Grazie alla lingua inglese hanno un mercato potenziale di miliardi di lettori.
Grazie allo sviluppo sul digitale impresso dall’inglese Mark Thomson (ex BBC, ora chiamato a salvare la CNN) ,il New York Times è arrivato a 10 milioni e mezzo di abbonati, il Wall Street Journal, che fu il primo grande giornale a credere in internet intorno al 2000) a 3,4 milioni.
Ma per gli altri è un disastro. La crisi a livello mondiale è certificata dal bilancio peraltro brillante di Reuters: “I ricavi, pari a 124 milioni di dollari, sono diminuiti del 10% su base organica, così che l’EBITDA rettificato è diminuito del 6% a 47 milioni di dollari”.
Per tutti ecco inesorabile il declino della carta. Segue un pezzetto della inglese Press Gazette che fa un quadro desolante. Se avete in mente i numeri degli anni ‘60, piangete.
“Nessun quotidiano tra i primi 25 ha aumentato la propria diffusione di anno in anno. Tutti hanno perso copie.
“La diffusione media giornaliera combinata dei 25 maggiori quotidiani è stata di 2,6 milioni nell’anno fino a marzo, rispetto ai 3 milioni dell’anno precedente.
“Nel primo trimestre del 2019, i 25 titoli più grandi negli Stati Uniti hanno avuto una diffusione complessiva di 4,7 milioni, il che significa un calo complessivo del 36%
la pandemia gli ha dato una bella botta.
“Il Wall Street Journal (609.654) e il New York Times (296.329) rimangono i più grandi quotidiani negli Stati Uniti.
“Il Washington Post di Jeff Bezos ha venduto 139.232 copie. Dopo l’uscita di Donald Trump dalla CasaBianca la diffusione è crollata e la redazione ha subito importanti tagli.
Il New York Post che si è rivelato uno dei giornali più resilienti degli Stati Uniti durante la pandemia, è a quota 135.983. E il giornale che ha registrato il minor calo di diffusione su base annua tra i primi dieci giornali (7%).
“USA Today di Gannett, è sceso a una diffusione di 132.641 copie (in calo del 17% su base annua). Prima della pandemia la tiratura del giornale era di 486.579.
“La diffusione media del Denver Post è scesa del 27% su base annua a 41.545, facendo eco a un calo simile nell’anno fino a marzo 2022, mentre l’Atlanta Journal-Constitution è scesa del 32% a 39.070”.
Il New York Times, dietro i brillanti risultati dell’editore appare il declino delle copie di carta, scese, da un anno all’altro, complessivamente del 10 % da 710 a 640 mila settimanali. Come questi valori
Il wall Street Journal, che resta ill giornale più diffuso in America, ha perso il 15%.
E anche la pubblicità subisce l’assalto di Facebook e simili.
Il New York Times ha appena annunciato risultati eccellenti per il primo trimestre 2024, con ricavi e utili in crescita grazie agli abbonamenti digitali.
Ma è l’unico.
News Corp, editore del Wall Street Journal, ha registrato ricavi e utili trimestrali inferiori a causa del rallentamento della pubblicità e del calo della sua unità di giornali esteri e delle attività di video in abbonamento. Lo scrive lo stesso Journal.
I ricavi sono diminuiti dell’1% a 2,42 miliardi di dollari nel trimestre terminato il 31 marzo, mentre l’utile netto è sceso del 40% a 30 milioni di dollari.
La pubblicità , per 389 milioni di dollari, è scesa da un anno all’altro dell’8,9%.