
La dieta chetogenica a basso contenuto calorico può ridurre l'invecchiamento biologico (blitzquotidiano.it)
Una recente ricerca condotta in Spagna ha analizzato il rapporto tra obesità e invecchiamento epigenetico, scoprendo che una dieta chetogenica a bassissimo contenuto calorico potrebbe ridurre l’età biologica di oltre sei anni. Questo studio, pubblicato sulla rivista Nutrients, suggerisce che l’alimentazione potrebbe avere un impatto significativo sull’invecchiamento cellulare e sulla prevenzione di malattie croniche legate all’età.
L’invecchiamento epigenetico e il suo impatto sulla salute
L’invecchiamento epigenetico si riferisce ai cambiamenti che avvengono a livello molecolare e che possono influenzare la longevità e la predisposizione a malattie. In alcuni casi, l’età biologica di una persona – ovvero il livello di usura del suo corpo – può essere superiore alla sua età anagrafica, aumentando così il rischio di sviluppare condizioni croniche.
L’obesità è un noto acceleratore dell’invecchiamento biologico. Chi ha un indice di massa corporea (BMI) pari o superiore a 30 presenta spesso alterazioni nei meccanismi di metilazione del DNA, un processo chiave per il corretto funzionamento cellulare. Questo fenomeno è stato osservato anche nello studio spagnolo, dove i partecipanti con obesità mostravano un’età epigenetica accelerata di 4,4 anni rispetto ai soggetti normopeso, che invece evidenziavano un rallentamento dell’invecchiamento pari a 3,1 anni.
Lo studio
Per comprendere meglio il legame tra obesità e invecchiamento epigenetico, i ricercatori hanno suddiviso i partecipanti in due gruppi: uno composto da persone normopeso e uno da individui con obesità. Inoltre, hanno condotto un esperimento su un terzo gruppo longitudinale composto da dieci persone con obesità, sottoponendole a una dieta chetogenica a bassissimo contenuto calorico per 180 giorni.
I ricercatori hanno analizzato campioni di sangue dei partecipanti prima dell’inizio della dieta, dopo 30 giorni e al termine dei 180 giorni. I risultati hanno mostrato che già dopo un mese di dieta chetogenica, l’età epigenetica si era ridotta in media di 6,1 anni. Al termine dei sei mesi, l’effetto di ringiovanimento si era mantenuto, con una riduzione media di 6,2 anni rispetto all’inizio.
Questi dati suggeriscono che la dieta chetogenica potrebbe avere un effetto diretto sui meccanismi di invecchiamento biologico, indipendentemente dalla semplice perdita di peso. Secondo gli studiosi, il responsabile principale di questo beneficio sarebbe il beta-idrossibutirrato, un corpo chetonico prodotto dall’organismo durante la chetosi, che sembra rallentare i processi di invecchiamento cellulare.
I benefici aggiuntivi della dieta chetogenica a basso contenuto calorico

Oltre alla riduzione dell’età biologica, i partecipanti allo studio hanno registrato miglioramenti significativi nei livelli di glucosio e insulina nel sangue. Questo è un dato particolarmente rilevante, considerando che le persone con obesità hanno un rischio maggiore di sviluppare il diabete di tipo 2.
Questi risultati supportano l’idea che la chetosi nutrizionale non solo favorisce la perdita di peso, ma può anche avere effetti protettivi sulla salute metabolica e sulla longevità. Tuttavia, gli esperti sottolineano che sono necessarie ulteriori ricerche per confermare e comprendere meglio i meccanismi alla base di questi benefici.
Dubbi e preoccupazioni sulla sicurezza della dieta chetogenica ipocalorica
Nonostante i dati promettenti, alcuni esperti hanno espresso dubbi sulla sicurezza e la sostenibilità a lungo termine di una dieta chetogenica a bassissimo contenuto calorico. Mir Ali, chirurgo e direttore del MemorialCare Surgical Weight Loss Center in California, ha sottolineato che l’obesità accelera l’invecchiamento attraverso infiammazione e stress ossidativo, ma che la riduzione dell’età biologica osservata nello studio potrebbe essere attribuita alla perdita di peso in generale, piuttosto che alla specifica dieta seguita.
Anche Tiffany Marie Hendricks, medico specializzato in medicina familiare e dello stile di vita, ha espresso preoccupazioni sul piano dietetico adottato nello studio. Secondo Hendricks, le diete chetogeniche a bassissimo contenuto calorico comportano rischi come carenze nutrizionali, squilibri elettrolitici e, in casi estremi, chetoacidosi, una condizione potenzialmente pericolosa. Inoltre, mancano ancora dati sulla sicurezza a lungo termine di questo approccio nutrizionale, soprattutto per soggetti vulnerabili come gli anziani o le persone con problemi renali.