La mela di Newton e le altre leggende nei libri di storia

Un articolo del Daily Mirror aveva raccolto alcune delle più importanti «bugie storiche» divenute vulgata a causa della pratica storiografica – Troviamo tra queste menzogne rivelate la famosa mela caduta, che in realtà sarebbe un invenzione di biografi posteriori, e la frase di Maria Antonietta, attribuita a lei dai rivoluzionari ma in realtà pronunciata dalla moglie del Re Sole

Gli aneddoti della storia sono degli utili promemoria. Servono a fissare nei ricordi gli eventi fondamentali e i grandi personaggi. Sono situazioni icastiche, parole memorabili, tableaux dai colori vivi. Quando si vanno rivangare le cognizioni della Storia con la S maiuscola sono proprio spesso queste a venire in mente.

A parte un manipolo di specialisti e amateur o freschi studenti di storia, chi saprebbe dipanare l’intricata matassa storica delle Guerre d’Italia nel sedicesimo secolo? Chi può ripercorrere, senza sbagliare, gli eventi che vanno dalla presa della Bastiglia a Napoleone?

Pochi, senz’altro. Ma, nonostante questo, molti di più sarebbero capaci di ricordarsi gli eventi che di questi periodi sono, in qualche modo, i riassunti per immagini, eventi defilati, ma infinitamente gustosi, come la Disfida di Barletta tra i tredici cavalieri italiani e i tredici cavalieri francesi o la frase di Maria Antonietta rivolta ai contadini affamanti, «Non hanno pane? Che mangino brioches».

Chi, infine, saprebbe ricordare la tappe che nel diciottesimo secolo portarono alla teoria della gravità. Chi scrive, poi, non conosce tutti i punti salienti di quella teoria, figuriamoci le premesse storiche e scientifiche che la resero possibile. Eppure, ancora una volta, tutti conoscono la storia di Isaac Newton colpito da una mela.

Questo tipo di memorabilia è tuttavia soggetto, più che altri tipi di ricordanze storiche, alla precarietà della disciplina e, soprattutto, alla fantasia dei biografi. Recentemente un articolo del Daily Mirror aveva raccolto alcune delle più importanti «bugie storiche» divenute vulgata a causa della pratica storiografica. Troviamo tra queste menzogne rivelate la famosa mela caduta, che in realtà sarebbe un invenzione di biografi posteriori, e la frase di Maria Antonietta, attribuita a lei dai rivoluzionari ma in realtà pronunciata dalla moglie del Re Sole. Si legge anche una bugia patria, nostalgica e fascista, come quella seconda la quale i treni, quando c’era Lui, «arrivavano in orario». Niente di più falso, il Duce ebbe in realtà l’intuizione di imporre ai giornali il mito della puntualità oraria.

Dopo pochi giorni dalla pubblicazione dell’articolo del Mirror sulla falsa mela di Newton, la Royal Accademy è intervenuta per salvare provvidenzialmente il mito patrio. In effetti, sperduto negli archivi della prestigiosa società, giaceva un manoscritto contenente la prima biografia dello scienziato inglese. In questo testo, e non in storici posteriori come argomentato dal Mirror, si trova la prima testimonianza di questo aneddoto.

Almeno la mela di Newton è dunque salva, per carità di patria.

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