Un’escursione in alta montagna che rischiava di trasformarsi in un’esperienza tragica si è conclusa per il meglio, grazie all’aiuto di un cane misterioso apparso proprio quando l’escursionista ne aveva più bisogno. Un giovane viaggiatore inglese, noto su TikTok come “El Güero”, si trovava nella spettacolare e impervia Cordillera Blanca, la catena montuosa del Perù che sfiora i 4.750 metri di altitudine, un vero paradiso per amanti della natura e delle avventure in alta quota. Durante la salita verso Punta Uniòn, un famoso valico che richiama ogni anno numerosi escursionisti da tutto il mondo, ha però perso il gruppo e anche l’orientamento. Qui, a sorpresa, un amico a quattro zampe è comparso dal nulla, offrendo all’escursionista un aiuto provvidenziale.
Nel video condiviso su TikTok, El Güero racconta con emozione e stupore la vicenda, spiegando che il cane sembrava apparso “dal nulla” in un momento di estrema incertezza. L’animale, che sembrava a suo agio in quelle terr, ha accompagnato il ragazzo attraverso i sentieri insidiosi e nevosi, permettendogli di ritrovare la strada. La presenza di un cane solitario in un luogo così remoto è già di per sé sorprendente, ma che abbia anche saputo guidarlo attraverso un percorso complicato rende la storia ancora più straordinaria.
El Güero aveva iniziato l’escursione assieme a un gruppo, ma, affascinato dalla bellezza dell’ambiente e con l’intento di raggiungere velocemente il punto più alto del sentiero, aveva proseguito in solitaria. Tuttavia, la Cordillera Blanca non è un luogo da affrontare a cuor leggero: a queste altitudini il clima è instabile, i sentieri sono difficili da percorrere, e l’orientamento può rivelarsi complicato anche per gli escursionisti esperti. Dopo essersi allontanato dal gruppo, il giovane si è presto reso conto di non sapere più quale fosse la direzione corretta. La visibilità era limitata a causa del maltempo e la neve, che cadeva fitta, rendeva tutto ancora più incerto. È in questo frangente che El Güero ha incontrato il suo inaspettato “salvatore”: un cane dal pelo fitto e dallo sguardo attento, che ha iniziato a muoversi come se conoscesse la via.
Stando al racconto di El Güero, il cane non ha mostrato alcun timore nell’affrontare il terreno impervio e, anzi, si comportava come se fosse abituato a percorrere quei sentieri. Quasi intuendo la confusione e la difficoltà del giovane, l’animale si è posto alla testa del percorso, indicando con decisione la direzione da seguire. Fidandosi di questo accompagnatore inaspettato, El Güero ha seguito il cane fino a Punta Uniòn, il punto che segnava la vetta e dove finalmente ha potuto fermarsi in sicurezza ad attendere il gruppo.
Ritrovata la serenità, El Güero si è reso conto della singolarità dell’avvenimento: il cane non solo lo aveva trovato nel momento di maggiore necessità, ma sembrava aver capito di trovarsi davanti a una persona in difficoltà. Quella che poteva trasformarsi in una giornata di grande pericolo, anche per via delle basse temperature, è diventata così un racconto di connessione tra uomo e animale, grazie all’incontro con un cane che, quasi come un angelo custode, ha saputo guidarlo in salvo.
Dopo aver raggiunto Punta Uniòn e aver atteso l’arrivo del gruppo di escursionisti, El Güero si è rimesso in cammino assieme ai compagni, questa volta con la consapevolezza dell’aiuto ricevuto da quel cane “venuto dal nulla”. La storia ha poi assunto un tono ancora più affascinante quando un secondo cane si è unito al gruppo. Anche questo nuovo accompagnatore sembrava conoscere perfettamente i sentieri e si è dimostrato abituato a interagire con i visitatori che affrontano quei percorsi.
La guida offerta dagli animali non si è conclusa con quel giorno. Infatti, nel campo successivo, il gruppo ha incontrato un altro cane che ha scelto di accompagnarli. Anche in questo caso, il nuovo cane ha seguito il gruppo con sicurezza e familiarità. Gli escursionisti hanno avuto così la sensazione di essere in compagnia di “guide locali” molto speciali, capaci di orientarsi in un territorio impervio e in condizioni climatiche complesse.
Durante l’ultimo giorno di cammino, i cani si sono temporaneamente allontanati dal gruppo. I viaggiatori, ormai abituati alla loro presenza, hanno continuato il percorso da soli, pur avvertendo la mancanza dei loro insoliti compagni. La sorpresa finale è arrivata al termine del sentiero, dove si trovava un piccolo rifugio. Qui, ad attenderli, c’erano proprio i cani che li avevano accompagnati in quelle giornate impegnative.
È stato solo in quel momento che El Güero e i suoi compagni di viaggio hanno scoperto la provenienza di quei cani. Secondo quanto raccontato dai gestori del rifugio, questi animali appartenevano ai villaggi vicini e, molto spesso, amavano accompagnare gli escursionisti lungo i sentieri. Si tratta di cani abituati alla montagna, che conoscono alla perfezione i percorsi e che sono noti per la loro affettuosa compagnia. Pare che seguire i viaggiatori sia per loro una sorta di “passatempo”, una routine in cui si inseriscono naturalmente, donando a chi affronta quelle terre alte un senso di sicurezza e di familiarità.