I lavoratori gioco legale disperati lanciano una petizione

di Redazione Blitz
Pubblicato il 24 Novembre 2020 - 14:02 OLTRE 6 MESI FA
lavoratori gioco legale

I lavoratori gioco legale disperati lanciano una petizione

I lavoratori gioco legale, dopo aver lanciato un appello al governatore Bonaccini tramite un video, lanciano una petizione affinché il loro futuro non sia senza lavoro.

In Emilia Romagna  l’attuale normativa regionale  impone il distanziamento di 500 metri delle aziende di gioco dai cosiddetti “luoghi sensibili”. Un provvedimento che ha colpito duramente il settore e i lavoratori gioco legale perché si tratta di una norma retroattiva. Aziende, quindi, presenti sul territorio da tanti anni sono state costrette a costosi spostamenti, che nella maggior parte dei casi si traducono in chiusura delle attività vista l’anti-economicità degli interventi.

I lavoratori del gioco legale disperati

Non solo, negli spazi lasciati liberi dal gioco legale si sta inserendo la criminalità. La speranza dei lavoratori è che la Regione Emilia Romagna riveda il regolamento almeno nella parte che riguarda la retroattività. L’applicazione del cosiddetto “distanziometro” nasce con l’intenzione di tutelare le fasce più deboli allontanando possibili stimoli al gioco.

I dati dell’Iss

Eppure l’Istituto Superiore di Sanità, il massimo organo in tema di sanità pubblica, ha dimostrato come il distanziometro ottenga l’effetto contrario, visto che i giocatori problematici preferiscono frequentare posti isolati e lontani dalle proprie abitazioni. Una situazione difficile per il settore e per i centinaia di lavoratori che in questa situazione vedono il proprio futuro senza lavoro e ragione per cui hanno deciso di lanciare una petizione.

“Lo Stato e gli Enti locali devono combattere la ludopatia, un fenomeno che certamente non si può ignorare, ma verso il quale lo Stato deve dare una risposta credibile e non utile solo per propagandare il messaggio di essere contro il gioco d’azzardo. Un problema di questo tipo necessita risposte efficaci, mentre la retroattività del distanziometro è una risposta stupida ad un problema serio”.

L’iniziativa di Fdi in Emilia Romagna

Questo è quanto ha dichiarato sul tema Marco Lisei (FdI) capogruppo di Fratelli d’Italia per la Regione Emilia Romagna intervistato da Fabio Felici di Agimeg che ha aggiunto: “Come Fratelli d’Italia siamo anche intervenuti in Consiglio regionale dato che in vista delle elezioni il governatore Bonaccini aveva promesso di voler sospendere la retroattività della legge regionale sul gioco, depositando una risoluzione che chiedeva in maniera blanda di rivedere quella normativa che secondo noi è eccessivamente punitiva, ma è stata bocciata dalla maggioranza.

La verità è che il distanziometro non ha portato risultati nei confronti della ludopatia. I risultati sono invece che in Emilia Romagna quasi tutte le sale stanno chiudendo, sono poche quelle sopravvissute al colpo della legge regionale, cui sono seguite ordinanze dei Comuni che hanno costretto le attività a chiudere o a delocalizzarsi. Il problema è che se anche si delocalizza, un domani potrebbe aprire vicino alla sala un luogo definito sensibile e allora si dovrebbe ricominciare da capo. Le sale bingo o le sale scommesse non sono delle roulotte.

Questo tipo di misure vanno solamente a punire una parte economica del nostro Paese. Tra l’altro il Tar si è espresso in maniera negativa contro i ricorsi di alcune sale giochi della regione. Una piccola apertura arriva però dal Tar della Valle d’Aosta, che ha disposto indennizzi per le attività di gioco, un qualcosa di sensato visto che sono costrette a delocalizzare. Anche se l’indennizzo non è una soluzione, si è riconosciuto comunque un valore all’attività di impresa”.