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Le migliori band irlandesi: Thin Lizzy, Stiff Little Fingers, Mellow Candle…

In occasione della ricorrenza di San Patrizio, protettore dell’Irlanda festeggiato il 17 marzo, dedichiamo un articolo all’Irlanda e agli artisti che questa terra ricca di musica ci ha regalato.

Qui non troverete però la musica folk irlandese, o per meglio dire celtica: se cercate i Pogues o i Chieftains, vi rimando all’articolo Musica irlandese per la vostra playlist di San Patrizio. In questo articolo andrò invece alla ricerca delle migliori band irlandesi nel pop, nel rock, nel punk, insomma in tutti gli ambiti musicali che esulano dal folk. Mi stupisco sempre, pensando che un’isola grande più o meno quanto un quarto dell’Italia, considerando sia la Repubblica d’Irlanda che l’Irlanda del Nord, ha prodotto una quantità impressionante di grande musica, dando i natali a molti artisti importantissimi a livello mondiale.

L’Irlanda è decisamente una terra in cui la musica ha un ruolo importante, nella quotidianità e in ogni aspetto della cultura, una grande scena musicale in cui gli artisti spesso si incontrano, collaborano, crescono. Non è un caso che la musica folk che qui ha trovato una culla è stata esportata in tutto il mondo, spesso influenzando altre forme musicali, come ad esempio il country. È soprattutto per questo motivo che mi pare doveroso un omaggio speciale alla musica che arriva dall’Irlanda.

Menzioni speciali

La quantità e la qualità di musica e musicisti irlandesi sarebbe tale da meritare un saggio ben più esteso rispetto alle dimensioni di un articolo. Per cui cominciamo subito con i tanti artisti che non hanno trovato spazio nella selezione che segue. Una menzione speciale meritano sicuramente i Boomtown Rats di Bob Geldof, una band attiva dal 1975 che potremmo definire genericamente rock: ma se non li conoscete, I Don’t Like Mondays è certamente un brano da ascoltare! Una band blues irlandese seminale, attiva negli anni Sessanta e Settanta, sono gli Skid Row. Ovviamente, gli irlandesi Skid Row, non l’omonima band americana forse più famosa. Negli Skid Row irlandesi si sono fatti le ossa nomi del calibro di Gary Moore e Phil Lynott.

Più vicini alla tradizione folk, se non altro nel fatto di portare avanti l’idea di band a conduzione familiare, sono i Corrs, un gruppo che fonde il pop con temi tradizionali irlandesi e celtici. Ancora in ambito pop, va ricordato Gilbert O’Sullivan, autore di canzoni soft rock, tra cui famosissima è Alone Again, pubblicata nel 1971. Gli Horslips sono invece una band fondata negli anni Settanta e riformatasi in tempi recenti, che si muove in un territorio fra celtic rock e ballatone anni Settanta. Gli Hothouse Flowers, band pop di Dublino, detiene il record dell’album più venduto nella storia d’Irlanda: il loro album di esordio People del 1988. Altro importante cantautore di Dublino è Damien Rice, di cui vi consiglio l’ascolto di 9 Crimes, contenuta nel secondo album 9 del 2006.

Ancora da Dublino vengono i My Bloody Valentine, pionieri dello shoegaze alla fine degli anni Ottanta. Gli Snow Patrol sono invece nordirlandesi, anche se la band si è formata in Scozia alla fine degli anni Novanta. La loro Run, inclusa in Final Straw, album del 2003, è diventata una sorta di inno del britpop. Tra le band più recenti, meritano poi una menzione anche gli Inhaler, band guidata da Elijah Hewson, figlio di Bono degli U2, e i Fontaines D.C., ultimamente molto acclamati dalla critica. Ma per darvi un’idea di quanti sono ancora gli artisti irlandesi importanti e di quanto questo elenco sia parziale, vi ricordo che anche Aphex Twin è nato in Irlanda e i Therapy? vengono dall’Irlanda del Nord.

Cranberries, Linger

I Cranberries sono stati una delle band più famose al mondo. Irlandesi, originari di Limerick, erano guidati da Dolores O’Riordan, che nel 1990 aveva sostituito il cantante co-fondatore della band. Il loro secondo album No Need to Argue, pubblicato nel 1994, conteneva il loro brano di maggior successo, Zombie. Io qui invece vi propongo Linger, settima traccia del loro album di esordio Everybody Else is Doing It, So Why Can’t We?, pubblicato nel 1993. Nel video un’esecuzione dal vivo del 1999.

Van Morrison, Moondance

Originario di Belfast, nell’Irlanda del Nord, Van Morrison è considerato a livello planetario un grande interprete soul. Ottenne il successo con i suoi Them nel 1964, quando pubblicarono Gloria, brano che poi divenne un classico suonato da molti nomi importanti. Tre anni dopo, Van Morrison inizia la sua carriera solista, registrando un altro grande classico, Brown Eyed Girl. Van Morrison ha collaborato con moltissimi grandi nomi del blues e del rhythm’n’blues e di altri generi: da John Lee Hooker a Ray Charles, da Eric Clapton a BB King, dai Chieftains a Mark Knopfler, solo per citarne alcuni. Moondance è la title track del suo terzo album solista, pubblicato nel 1970. Nel video, un’esecuzione dal vivo tratta dal live del 1974 It’s Too Late to Stop Now.

U2, I Will Follow

Gli U2 sono probabilmente la band irlandese più famosa al mondo, ma come e perché sono diventati così famosi? Nati alla fine degli anni Settanta, hanno pubblicato il loro primo album Boy nel 1980, e da allora sono stati sempre in ascesa. Sono stati uno dei gruppi fondamentali per la nascente corrente new wave, in cui portavano una vena più orientata verso il rock. In particolare, le loro performance dal vivo energetiche ed esplosive hanno raccolto fin dai primi anni consensi di pubblico sempre più impressionanti. I Will Follow è la traccia di apertura di Boy e il primo singolo estratto. A rivedere gli U2 degli inizi in questa esecuzione dal vivo del 1981 per il programma televisivo The Old Grey Whistle Test, ci si ricorda perché gli U2 sono diventati il fenomeno mondiale che sono ancora oggi.

Sinead O’Connor, The Wolf is Getting Married

Dotata di un’incredibile voce e di un’espressività impressionante, Sinead O’ Connor è nata a Dublino. Già in giovane età, il suo talento era stato notato, prima dagli In Tua Nua, con cui collaborò alla realizzazione di un brano a soli 15 anni, poi da The Edge, con cui realizzò una colonna sonora. E poi via via con innumerevoli collaborazioni, meravigliose reinterpretazioni di brani di altri artisti e una gloriosa carriera nel pop. Già il suo primo album Lion and the Cobra fu una rivelazione in ambito pop. Ma il secondo I Do Not Want What I Haven’t Got la consacrò al successo planetario. The Wolf is Getting Married è tratta dall’album How About I Be Me (and You Be You)?, pubblicato nel 2012, lo stesso anno dell’esecuzione dal vivo proposta nel video.

Thin Lizzy, Bad Reputation

Tra i principali creatori della fusione fra blues e rock pesantemente distorto, e fra tradizione celtica e hard rock, i Thin Lizzy si sono formati a Dublino nel 1969. Guidati dal bassista e cantante Phil Lynott, hanno visto passare nella band nomi importanti: uno fra tutti Gary Moore. Celeberrima è la loro versione rock di Whiskey in the Jar, divenuta un riferimento per tutte le interpretazioni successive. Bad Reputation è la title track dell’album pubblicato nel 1977.

Taste, What’s Going On

Fondati a metà degli anni Sessanta dal chitarrista e cantante Rory Gallagher, i Taste sono uno dei gruppi più importanti della scena rock blues europea, celebri per le loro coinvolgenti performance live. Particolarmente importante è stato Rory Gallagher, che uscì dalla band nel 1970 per iniziare una carriera solista: è considerato un riferimento da tantissimi eroi della sei corde. In Irlanda, si contano almeno tre statue di Rory Gallagher a Dublino, Cork e Ballyshannon. La traccia di apertura del secondo album dei Taste, On the Boards, pubblicato nel 1970, è What’s Going On, che nel video è eseguita dal vivo allo storico festival sull’Isola di White di quello stesso anno.

Gary Moore, Still Got the Blues

Ancora blues, questa volta dall’Irlanda del Nord. Nato a Belfast, Gary Moore ha iniziato la sua carriera da chitarrista negli anni Sessanta, prima negli Skid Row e poi nei Thin Lizzy. Dal 1970 ha dato il via alla sua carriera solista, esplorando anche l’hard rock e il metal negli anni Ottanta, per poi tornare al blues a partire dal 1990. In quell’anno pubblica l’album Still Got the Blues, la cui title track nel video è eseguita dal vivo al Montreaux Festival del 1997.

Stiff Little Fingers, Suspect Device

E ora un po’ di sano punk! Gli Stiff Little Fingers sono nati a Belfast nel 1977 e sono stati la prima band punk a incidere un album in Irlanda: nel 1979 esordirono con il monumentale Inflammable Material. All’interno dell’album troviamo la famosissima Alternative Ulster, ma qui vi propongo la traccia di apertura Suspect Device, nel video eseguita dal vivo in un concerto per il trentennale della band: anche se solo il chitarrista e cantante Jake Burns era nella line-up originale, gli Stiff Little Fingers sono attivi ancora oggi.

In Tua Nua, Seven Into the Sea

In Tua Nua, pronuncia fonetica del gaelico An Tuath Nua, ovvero “la nuova tribù”, è il nome di una band di Dublino che fonde strumenti della tradizione irlandese con il rock. Nei loro brani si trovano spesso le cornamuse irlandesi e il violino. Il loro primo singolo del 1985 Take My Hand è stato scritto in collaborazione con una quindicenne Sinead O’Connor. Seven Into the Sea è il secondo singolo della band, uscito nel 1986 e poi inserito nell’album di esordio Vaudeville del 1987.

Mellow Candle, Heaven Heath

I Mellow Candle sono una band progressive irlandese originariamente composta da tre sole donne, fondata quando erano appena teenager nel 1964. Nel 1972 producono il loro unico album con una formazione allargata, Swaddling Songs. Un album in cui la tradizione folk irlandese si mescola al prog e forse anche a molti altri generi. Oggi è un album di culto, ma all’epoca non ebbe molto successo: è solo grazie ai giapponesi, che lo riscoprirono alla fine degli anni Ottanta, che in seguito venne ristampato in Europa e nel mondo. I Mellow Candle hanno sempre avuto un contatto diretto con la scena di Canterbury: i componenti della band hanno collaborato con Kevin Ayers, Mike Oldfield e diversi altri artisti e band di quella scena, oltre a Steven Wilson e, in Irlanda, Thin Lizzy e Gary Moore. Heaven Heath è la traccia di apertura di Swaddling Songs.

Imelda May, Johnny Got a Boom Boom

Cantante, polistrumentista e songwriter eclettica, in grado di passare dal rockabilly ad atmosfere più vicine al jazz, Imelda May è nata a Dublino. Viene spesso indicata come la “regina del rockabilly”, anche se i suoi album, soprattutto i più recenti, contengono sempre brani che virano più verso il cantautorato jazz. Johnny Got a Boom Boom è la traccia di apertura del suo secondo album Love Tattoo del 2008. Qui Imelda May ci dimostra perché si è guadagnata il soprannome di “regina del rockabilly”.

Enya, Boadicea

Originaria della regione più a nord dell’Irlanda, Enya è una della più importanti musiciste irlandesi. Dopo l’esperienza con i Clannad insieme a zii e fratelli, avvia una carriera solista improntata alla new age, in cui però fonde diversi elementi di musica celtica. Molti suoi brani utilizzano testi in lingue particolari, come il gaelico e il gallese, o addirittura in lingue inventati, dal Quenya e il Sindarin, lingue create da Tolkien e utilizzate nei brani scritti per la colonna sonora della Compagnia dell’anello di Peter Jackson, al loxian, lingua creata da Roma Ryan, che insieme al marito ha da sempre collaborato con Enya. Boadicea è un brano dedicato alla regina celtica che si oppose all’occupazione romana nel 60 d.C., incluso nell’album di esordio Enya del 1987.

 

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Published by
Roberto Cruciani