Le migliori e più inquietanti band mascherate: The Residents, Slipknot, Grailknights…

Siamo nel periodo di Carnevale, quando i bambini si travestono, ma anche gli adulti a volte non sono da meno… Eccovi quindi una selezione delle migliori e più inquietanti band mascherate. C’è chi si maschera per nascondere la propria identità, magari come atto di contestazione contro il culto della personalità. C’è chi si maschera perché dietro la costruzione di un personaggio fittizio si sente più libero di esprimersi. C’è poi chi si maschera per proteggersi da ripercussioni dei poteri contro cui si scaglia. E c’è anche chi si maschera per creare uno spettacolo. Dietro ogni maschera c’è una storia diversa, nonostante a volte possiamo trovare dei fili conduttori comuni. E allora noi prendiamo a pretesto il Carnevale per parlarvi, e magari farvi conoscere, artisti un po’ pazzarelli e spesso molto particolari.

Abbiamo scelto di concentrarci solo sulle band che utilizzano maschere per coprire il volto. Molti artisti nella storia della musica si sono infatti vestiti in maniera particolare, magari per veicolare meglio la storia e l’ambientazione di un determinato album, soprattutto dal vivo, o si sono dipinti la faccia, a volte creando dei veri e propri personaggi, come ad esempio i Kiss. Abbiamo anche scelto di limitare la selezione alle band che si presentano tutte mascherate, non solo il frontman: sono famose le performance di Peter Gabriel con i Genesis in cui si pitturava la faccia, o di David Bowie nel periodo di Ziggy Stardust, o ancora di Arthur Brown. Ma in tutti questi casi, gli altri componenti della band non avevano né maschere né facce dipinte.

Bene, esauriti tutti i preamboli, accendiamo i motori e partiamo con il nostro elenco della settimana.

The Residents

I Residents sono una band americana di rock sperimentale, ma sono anche un collettivo artistico, attivo dal 1972. Le loro performance live sono state sempre caratterizzate dall’uso di multimedialità e da una forte componente teatrale. Tutti, sia i musicisti che gli altri interpreti, indossano sempre delle maschere. I musicisti hanno mantenuto per moltissimo tempo l’anonimato, comparendo in genere anche nelle interviste sotto la maschera di un enorme bulbo oculare sovrastato da un cappello a cilindro. Durante i concerti, spesso cambiano maschere, per adattarsi alla storia narrata non solo dai brani, ma dall’intera performance. Nel video qui sotto, una esecuzione live di Hello Skinny, un classico dei Residents tratto dall’album Duck Stab!/Buster & Glen del 1978. Qui con la partecipazione straordinaria di Les Claypool alla voce, anche lui rigorosamente mascherato!

Pussy Riots

Le Pussy Riot sono un collettivo russo femminista e politicamente impegnato, spesso definito punk dal punto di vista musicale, anche se in realtà spaziano dal pop al punk a qualsiasi forma di espressione musicale si adatti meglio al messaggio che vogliono lanciare di volta in volta. Per mantenere l’anonimato, si presentano sempre in vestiti sgargianti sopra calzamaglie e con il volto coperto da passamontagna. Sono famose per una serie di interventi politici, in particolare contro Putin, che naturalmente ha portato anche all’arresto di alcuni suoi membri. In questo caso, la loro identità è stata ovviamente svelata. Sebbene la base del collettivo sia in Russia, le Pussy Riot sono attive un po’ in tutto il mondo. Ne è testimonianza il brano che abbiamo scelto, Make America Great Again, accompagnato da un video parodia sulla vittoria di Trump alle elezioni americane, realizzato proprio poco prima delle votazioni.

Daft Punk

Celebre duo francese di musica elettronica, i Daft Punk si sono sempre presentati mascherati da robot, con il volto coperto da caschi. Qui l’intento non è di nascondere le identità dei musicisti, che sono sempre state note, quanto quello di creare una narrazione intorno all’immagine della band. In un’intervista hanno raccontato che, a seguito di un incidente nel loro studio, l’esplosione di un campionatore li avrebbe trasformati in robot. Il brano che vi proponiamo è la celeberrima Get Lucky, con la partecipazione di Pharrell Williams alla voce e di Nile Rodgers alla chitarra.

Cyborgs

I Cyborgs sono un duo rock blues italiano attivo dal 2009, che ha riscosso molto successo soprattutto all’estero. I due componenti della band, rispettivamente batterista/bassista/tastierista e chitarrista/cantante, non hanno identità. Si coprono il volto con una maschera da saldatore e si fanno chiamare 0 e 1, come i simboli del codice binario. Il video che abbiamo scelto è Doncha Worry, dal loro album Generation X del 2018.

Slipknot

Band metal americana fondata nel 1995, gli Slipknot sono famosi per le maschere che indossano, insieme alle tute da meccanico. Ad ogni componente della band è anche assegnato un numero da 0 a 8 che lo contraddistingue. Le identità dei musicisti sono note. Il frontman Corey Taylor ha dichiarato in un’intervista che le maschere gli consentono una maggiore intimità con la musica, quindi una maggiore libertà espressiva dovuta alla minore consapevolezza di essere visti. Il video che abbiamo scelto è della celebre Psychosocial, tratta dall’album All Hope Is Gone del 2008.

Mushroomhead

Nell’ambito del metal, l’uso delle maschere è andato sempre più prendendo piede. A partire dai Crimson Glory, forse una delle prime band metal mascherate americane, fondata nel 1979, ma che poi ha smesso di utilizzarle probabilmente perché poco pratiche nei concerti, fino ai Ventana e ai Locust, che si presentano ai concerti travestiti da cavallette, sono davvero tante le band metal mascherate, soprattutto in America. I Mushroomhead sono una band alternative metal fondata nel 1993, ma vengono invece dall’Australia. Le loro maschere sono inquietanti, e pare che rappresentino il ritorno dall’inferno dei musicisti dopo essere stati uccisi in guerra. Il brano del video è Qwerty, tratto dall’album The Righteous & the Butterfly del 2014.

Terror Universal

Supergruppo metal che si ispira ad atmosfere horror nei testi, nella musica e anche nelle maschere. Dig You a Hole è il titolo del brano che vi proponiamo, e già dice tutto, crediamo… È tratto dal loro unico album in studio, Make Them Bleed del 2018.

Ghost

I Ghost sono un gruppo pop metal (ma davvero esiste questo genere?) svedese attivo dal 2006. Utilizzano le maschere per rendere l’ambientazione finto-satanista della loro narrazione. Le identità dei musicisti sono però perlopiù nascoste: il cantante si fa chiamare Papa Emeritus, mentre ai musicisti è assegnato il titolo di Ghoul senza nome e un simbolo alchemico che indica uno dei cinque elementi: terra, aria, acqua, fuoco, etere. Cirice è tratta dal loro album Meliora del 2015.

Gwar

Nel metal quindi l’uso delle maschere è spesso legato all’aura di satanismo e trasgressione. Non ci dimentichiamo però che qui stiamo parlando del Carnevale: è vero che è il periodo in cui le trasgressioni sono concesse e si può fare satira più liberamente contro ogni forma di potere (è ancora così, vero?). Ma è anche vero che ci si aspetta un’atmosfera più… come dire… goliardica! E allora vi presentiamo i Gwar, band metal americana formatasi nel 1985, con maschere e costumi elaborati che creano personaggi ispirati alla fantascienza horror. I componenti della band hanno soprannomi che indicano gli alieni che impersonano. Sì, perché sostengono di provenire da un altro pianeta e di considerare gli umani alla stregua di cani da compagnia. Nei loro show, spesso massacrano simbolicamente personaggi celebri, da Hitler a Trump a Sarah Palin, e amano spruzzare il sangue finto sul pubblico… Il video che vi presentiamo è Fuck This Place, tratto dall’album The Blood of Gods del 2017.

Grailknights

A metà fra un cosplay dei fumettoni della Marvel e un’allegra combriccola di mattacchioni, troviamo i Grailknights, band metal tedesca fondata nel 2002. La loro narrazione vede i componenti della band come supereroi, con tanto di mantello colorato e mascherina, che lottano ad ogni concerto per conquistare il Santo Graal, combattendo il Dr. Skull, altro personaggio mascherato che compare sul palco insieme all’immancabile donzella da salvare. Anche il pubblico ha un ruolo: è il coro dei cavalieri del Graal e deve rispondere quando viene chiamato in causa. Ora sapete perché kitsch è una parola tedesca! Ad ogni modo, guardando il video noterete come il palco è letteralmente un carro di Carnevale. Niente di più appropriato quindi: godetevi questa Powaa!!!, contenuta in Muscle Bound for Glory del 2022.

Published by
Roberto Cruciani