La mozzarella, un gioiello della cucina italiana, è presente nel frigorifero di nove famiglie italiane su dieci secondo Assolatte. Questo latticino, apprezzato per la sua versatilità e il suo sapore unico, rappresenta uno dei prodotti lattiero-caseari più venduti in Italia. Ma come possiamo essere sicuri della qualità delle mozzarelle che acquistiamo nei supermercati? Altroconsumo ha testato 19 mozzarelle vendute nei supermercati italiani e ha rivelato alcune sorprese, sia positive che negative. Ecco i risultati del test-
Altroconsumo, l’associazione italiana per la tutela e difesa dei consumatori, ha condotto un test su 19 mozzarelle di latte vaccino, anche conosciute come “fior di latte”. L’analisi ha riguardato marche popolari disponibili nei supermercati, ipermercati e discount, valutando diversi aspetti: qualità igienica, ingredienti, presenza di additivi, peso sgocciolato e degustazione.
La qualità igienica delle mozzarelle è stata valutata cercando microrganismi che possono proliferare se non viene rispettata la catena del freddo. Tra questi, Listeria e Salmonella sono particolarmente pericolosi per la salute, mentre lieviti e muffe indicano lo stato di conservazione. Le Enterobatteriacee, invece, riflettono la pulizia e l’igiene del processo produttivo.
Dai risultati è emerso che due marche, Pettinicchio e Bio Cansiglio, hanno ricevuto giudizi insufficienti per scarsa igiene, sollevando preoccupazioni sulla loro sicurezza.
Tradizionalmente, la mozzarella è preparata con quattro ingredienti: latte, fermenti lattici, caglio e sale. Tuttavia, molti produttori oggi utilizzano l’acido citrico (E330) al posto dei fermenti lattici per ridurre i tempi di lavorazione e uniformare il processo. L’acido citrico è considerato un ingrediente sicuro, ma i puristi della mozzarella ritengono che alteri le caratteristiche gustative del formaggio.
Il test di Altroconsumo ha mostrato che due delle tre mozzarelle più apprezzate dalla giuria, Merivio Lidl e Conad, contengono fermenti lattici e non acido citrico. Tuttavia, diverse mozzarelle con acido citrico sono state comunque ben valutate, dimostrando che non sempre l’uso di questo additivo compromette la qualità del prodotto.
In Italia, è vietato produrre mozzarella con latte in polvere. La presenza di furosina, una sostanza che si forma quando il latte subisce trattamenti termici elevati, può indicare l’uso di latte in polvere. Il test ha rilevato quantitativi elevati di furosina nella mozzarella Coop Spesotti, prodotta in Slovenia. Questa scoperta suggerisce che il prodotto potrebbe contenere latte in polvere, violando così le normative italiane, se fosse prodotto in Italia.
Un altro aspetto critico del test è stato il peso sgocciolato delle mozzarelle, che dovrebbe corrispondere al peso netto dichiarato. Cinque mozzarelle su 19 pesavano meno del dichiarato e non rispettavano la tolleranza ammessa dalla legge. Questo problema può derivare sia dalla struttura del formaggio che da una scorretta taratura delle macchine che formano le mozzarelle.
La giuria di esperti assaggiatori di formaggi ha valutato le mozzarelle in base alla presentazione, alle caratteristiche della pasta e al sapore. Sorprendentemente, la mozzarella Merivio della Lidl è stata la più apprezzata, grazie al suo sentore fruttato e all’equilibrio complessivo. Al contrario, le mozzarelle Granarolo e Bio Cansiglio non sono state particolarmente gradite.
Ecco la classifica completa delle mozzarelle testate da Altroconsumo:
Per scegliere una buona mozzarella, ecco alcuni consigli pratici:
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