Milano prima della Milano da bere, della quale è già un aperitivo se non un presagio abbastanza sinistro: livida, fredda, accogliente ma senza sconti per nessuno, è la Milano noir di Giorgio Scerbanenco. Per i tipi della Nave di Teseo è in uscita (13 dicembre) “Cinema fra le donne”, romanzo apparso la prima volta come feuilleton a puntate sul Corriere della Sera tra il 1942 e il 1943.
Le atmosfere, certo: Scerbanenco è un maestro eclettico, rodato dai mille generi frequentati, dal midcult alla fantascienza, fino a imprimere il marchio indelebile del suo stile sul giallo italiano, lui esule fuoriuscito dall’Ucraina durante la rivoluzione russa.
L’intreccio: in una casa di accoglienza per donne vittime dell’indigenza o solo della crudeltà del mondo sono riunite Cristina, Maria, Franca, Anna e Gertrude, ognuna una storia triste e un capitale assottigliato di speranza di riscatto.
La routine esistenziale della Pia Casa procede senza scossoni fino all’arrivo di una troupe cinematografica che qui intende girare una pellicola ed arruolare nel cast le ospiti. Eccitazione e irrequietezza prendo il sopravvento, il vaso di Pandora delle illusioni fin lì atrofizzate è scoperchiato…
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