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LeggerMente, il consiglio letterario di oggi: "Il dizionario del diavolo", di Ambrose Bierce (frame youtube)
Esce domani 3 marzo l’edizione integrale di “Il dizionario del diavolo” (Rusconi, pagg. 288, euro 10), un classico dell’humor nero più caustico e irriducubile. Ambrose Bierce odiava il suo nome. Veterano della Guerra Civile, penna affilatissima e columnist più temuto d’America, pregiudizialmente anti sempre, incline a farsi odiare ecumenicamente, pupillo di William Randolph Hearst a San Francisco… preferiva firmarsi A. G.
Nel 1906, quello zibaldone di macabri aforismi, ribaltamenti semantici, ovvietà lavate nel vetriolo, collezionati da centinaia di articoli, raccolti in rubriche via via assumendo il titolo di “Dizionario Comico”, “Dizionario concentrato per l’idiota”, “Dizionario del Demonio”, “Lista di parole del cinico”, ne 1906 appunto prese forma definitiva come “The Cynic’s Word Book”.
LeggerMente: “Il dizionario del diavolo”, di Ambrose Bierce
Definitiva fino al 1911. Quando diventerà l’anti-Webster, l’anti-Oxford dictionnary, o meglio il suo compendio satanico, una volta svelata l’irredimibile falsità del mondo visto dalla lente di questo misantropo iper-vedente.

Citiamo a caso da questo autoproclamato venditore di insulti, per sana disperazione.
Idiota (s.m.): Membro di una grande e potente tribù che nel corso dei secoli ha sempre esercitato un dominio assoluto sulle vicende umane.
Telefono (s.m.): Infernale invenzione che elimina purtroppo parte dei vantaggi inerenti alla saggia abitudine di tenere a distanza le persone sgradevoli.
Voto (s.m.): Simbolo e strumento della facoltà che ha ogni cittadino di dimostrarsi uno sciocco e di rovinare il proprio paese.
Per Mark Twain, ammiratore/rivale, Bierce possedeva il talento distruttivo della dismisura: “Per ogni risata presente nel libro ci sono anche cinque rossori, dieci brividi e un conato di vomito. Quelle risate sono troppo costose”.
Per i più deboli di stomaco, allora ci si può indirizzare verso i racconti di guerra e di fantasmi. Kurt Vonnegut definì “An Occurence at Owl Creek Bridge”, il migliore di tutta la letteratura americana. Per non dire della vicenda personale: vita tumultuosa e fine avvolta nel mistero in Messico, con Pancho Villa, a caccia di un plotone di esecuzione finalmente trovato a Chihuahua…