LeggerMente, il consiglio letterario di oggi: "Il giorno che Bob Dylan prese la chitarra elettrica" (foto Ansa-Blitzquotidiano)
L’uscita, e il successo nelle sale, di “A Complete Unknown”, ha riportato nelle librerie il saggio da cui il film aspira il succo della vicenda biografica dei primi anni dell’inefabbile menestrello assurto suo malgrado a portavoce delle speranze e delle illusioni di un’intera generazione.
“Dylan Goes Electric!” di Elijah Wald è la più ampia e dettagliata ricognizione di quanto accadde il 25 luglio 1965 al Newport Folk Festival, tempio della musica popolare ancora orgogliosamente unplugged, storia di tradimento e rinascita, storia che finisce per confondersi con la leggenda di un artista allergico al piedistallo dove l’ha issato la devozione dei fan.
“Il giorno che Bob Dylan prese la chitarra elettrica” (Vallardi, traduzione di Nicola Ferloni, pagg. 368, euro 19) nella mistica pop/rock degli anni ’60 è una specie di apocalisse, il momento in cui il folk-singer timido (in apparenza) ed emaciato si rivela, cambia pelle, o getta la maschera, fate voi. Gli basta attaccare la sua chitarra a un amplificatore.
Il cielo si era aperto dopo un violento acquazzone a Newport nel tardo pomeriggio, di fronte a un pubblico diviso tra sgomento e eccitazione, un gruppo rock alle spalle nascosto nell’ombra, Bob attacca con la sua aspra, nasale, inimitabile voce “alla fattoria di Maggie non ci lavoro più!”, mentre duetta con gli straziati accordi elettrici di Mike Bloomfield. Lui imbraccia una Fender Stratocaster.
Una metamorfosi in diretta, come cogliere miracolosamente il dischiudersi dei petali che annuncia lo sbocciare di un fiore raro. Dov’è finito il ragazzo in tuta da lavoro che imbraccia la chitarra e suona l’armonica? Il profeta beatnik s’è venduto al pop. Ora indossa stivaletti e calzoni attillati, camicia color salmone da fichetto e nero giubbotto di pelle da teppista alla moda.
Il suo mentore, l’organizzatore del festival e folk-singer Pete Seeger, si aggira davvero deluso e inferocito con un’ascia per tagliare i cavi elettrici? Elijah Wald sembra crederci (il saggio è del 2015), la verità è che ormai tutto il reale possibile è già scivolato nel mito.
Bob è intanto già arrivato all’ultimo verso: “Faccio del mio meglio per essere me stesso / ma tutti vogliono che sia come loro”. È da quel giorno che ci proviamo.