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LeggerMente, il consiglio letterario di oggi: “Il mago delle parole” di Giuseppe Antonelli

Come trasformare una noiosa ora di italiano in una festa dell’intelligenza? Serve un prof un po’ matto ma appassionato, erudito ma senza che in mano rechi il bastone della cultura: Giuseppe Antonelli è perfetto per il ruolo. Professore ordinario di Storia della lingua italiana all’Università di Pavia, autore di grammatiche per medie e superiori, divulgatore d’eccellenza, Antonelli è un fuoriclasse.

LeggerMente: “Il mago delle parole”, di Giuseppe Antonelli

E se volentieri crediamo alla sua simpatica formula dell'”etimo fuggente” per descrivere l’avventurosa origine delle parole, fuoriclasse lo è perché il suo ultimo saggio romanzato, in uscita il 14 gennaio (“Il mago delle parole”, Einaudi, pagg. 208, euro 15,50), è insieme esortazione colta e piano di fuga giocoso per evadere dal grigiore di un’aula scolastica.

LeggerMente, il consiglio letterario di oggi: “Il mago delle parole” di Giuseppe Antonelli (frame youtube)

La grammatica, se giocata con entusiasmo, è tutt’altra esperienza rispetto alle polverose cose che attribuiamo a vecchiume e pedanteria: la grammatica è glamour.

Un’avventura senza fine tra usi e significati delle parole, neologismi e cadaveri linguistici, vocaboli sommersi e salvati, dove attraversare le frontiere del tempo e dello spazio è la regola. Con obiettivo massimo il divertimento in sé che ci procura l’iscrizione all’Accademia dell’arte grammatica, mentre accresciamo la consapevolezza del nostro stare al mondo. E minimo, di “dimostrare l’importanza di non dire sempre importante”. Suvvia, e crepi l’avarizia lessicale.

 

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Francesca Ripoli