C’è il film, fortunatissimo è stato l’adattamento per la serie tv (in preparazione la sesta stagione), ma per la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne (oggi, 25 novembre) varrebbe la pena di riprendere in mano “Il racconto dell’ancella”, il romanzo che Margaret Atwood pubblicò nel 1985.
Romanzo distopico, cupa premonizione di un governo teocratico dove totalitarismo e patriarcato si confondono. I Comandanti esercitano il controllo totale sulle donne, la violenza è sistematica, strutturale.
Nella società di Gilead ogni diritto è negato, l’oppressione la regola: ridotte a vile strumento di riproduzione, le donne vengono espropriate di ogni libertà, fino alla disumanizzazione. Atwood rivela i meccanismi che conducono all’oggettivizzazione del corpo femminile, all’asservimento psicologico, alla passività impotente. L’indifferenza fa il resto.
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