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LeggerMente, il consiglio letterario di oggi: “Si può ancora essere galanti?”, di Jennifer Tamas

Con San Valentino alle porte, un consiglio letterario forse d’obbligo per uomini convinti di amare le donne solo perché capaci di mentire perfino a se stessi. Di quei rubacuori da strapazzo che siccome in certe serate si ricordano di aprire la portiera dell’auto alla sfortunata del momento o addirittura le offrono la cena, spacciano un banale desiderio di conquista e di possesso per leggiadra manifestazione di galanteria.

Ecco allora un agile libello che fa al caso nostro, utile anche per donne che giustamente stanno perdendo ogni speranza di addomesticamento dei cafoni dell’altro sesso alla gentilezza, alla buona conversazione, al confronto paritario.

LeggerMente: “Si può ancora essere galanti?”

“Si può ancora essere galanti?” (Marietti, pagg. 84, euro 9) di Jennifer Tamas, docente di Letteratura francese dell’Ancien Régime, prova a sondare le possibilità attuali di un approccio sentimentale la cui origine dobbiamo collocare alla corte di Luigi XIV nella seconda metà del ‘600.

LeggerMente, il consiglio letterario di oggi: “Si può ancora essere galanti?”, di Jennifer Tamas (foto Ansa-Blitzquotidiano)

Re Sole impose infatti un rigido standard di comportamento che aboliva la violenza tra i cortigiani (banditi i duelli per esempio), vietava le rappresentazioni di stupri a teatro, inaugurava una stagione inedita nei rapporti con le donne e anticipava i fasti della civiltà della conversazione.

Proprio nella Francia di oggi, scossa dall’orrore del processo di Mazan (una moglie drogata per anni dal marito per consegnarla inerme alla violenza sessuale di una cinquantina di maschi di cui è impossibile dire) la questione si è posta in termini drammatici.

La risposta alla domanda sarebbe oggi un grande no, anche la galanteria è stata strumentalizzata a fini di dominio invertendone il senso originale. L’autrice tuttavia invita a riconsiderare la questione.

“Arte di piacere e di giocare, la galanteria diventa presto un’arma di seduzione per le donne destabilizzando il cliché dell’uomo virile abituato a dimostrare il suo valore dalla forza fisica […] Le donne assunsero un’importanza maggiore e contribuirono a ridefinire la cultura dell’amore, chiedendo agli uomini di abbandonare modi beceri e brutali”.

 

Published by
Francesca Ripoli