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LeggerMente, il consiglio letterario di oggi: “Snob society. Ritratti di eleganza”, di Francis Dorléans

Serviva un’ennesima dissertazione su snob e snobismi, dandies e society più o meno high? Sì, certo, e proprio perché non serviva. E perché, come nel caso di Francis Dorléans, autore di “Snob society. Ritratti di eleganza” (Neri Pozza, traduzione di Marina Visentin, pagg. 244, euro 30), non si tratta di una ricognizione sociologica, latamente di costume o campionario di detti celebri.

LeggerMente: “Snob society. Ritratti di eleganza”

Dorléans è stato giornalista di moda, ma qui è soprattutto scrittore. Che ha l’ambizione di offrire, senza pretese di metodo o intenzioni catalogatrici, “un Carnevale di snob. Snob come se piovesse. Sono tutti esistiti, eppure sono soprattutto dei personaggi. Non mi sono preso alcuna libertà con le loro storie, ma ho messo in ognuno di loro una parte di me stesso che mi sarebbe stata giustamente rimproverata se avessi voluto fare un’operazione storica”.

LeggerMente, il consiglio letterario di oggi: “Snob society. Ritratti di eleganza”, di Francis Dorléans

E vai quindi con cocktail party e inimitabili feste, yacht e casinò, fiumi di champagne e nasi arroventati dalla cocaina, deliri di onnipotenza e abissi di tristezza affrontati con la stessa ineguagliabile eleganza o inappuntabile cattivo gusto.

Snobismo come antidoto alla massificazione

La galleria di ritratti dello snob in azione è ricchissima. Vertigine della lista: Aristotele Onassis, Marella Caracciolo, Greta Garbo, Luchino Visconti, Truman Capote, Maria Callas, Cecil Beaton, Ali Aga Khan…

Arroganza, esibizionismo, fatuità, classismo… chi più ne ha più ne metta. Senza dimenticare però che – osserva Giuseppe Scaraffia sul Domenicale del Sole 24 Ore – “lo snobismo resta una reazione alla massificazione, all’angoscia dell’imperante omologazione”. Sempre meglio snob, del resto, che snobbati.

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Francesca Ripoli