Oggi, per sottrarci alle ingiunzioni ottuse del presente – attualità spicciola, giornate internazionali (4 dicembre dedicata al ghepardo), ricorrenze, anniversari –, proponiamo un piano di fuga poetico e ristoratore. Alla larga dagli altri, oggi altro voglio essere, ché il mio io ho deciso di occultare.
LeggerMente: “Tecniche di nascondimento per adulti”
È uscito, nella squisita collana Biblioteca di letteratura inutile dell’editore Italo Svevo, “Tecniche di nascondimento per adulti” (77 pp., € 15). L’autrice, Carmen Gallo, poeta e docente di Letteratura inglese alla Sapienza di Roma, è alla sua prima prova di prosa creativa. Traduce Eliot e Shakespeare, ci sa fare con le parole e possiede il tocco gentile di un’erudizione che non intimidisce.
Per nascondersi è sufficiente immaginare di diventare qualcosa di estraneo e familiare allo stesso tempo: ci si può identificare in un soffitto a furia di guardarlo, o in un box doccia, almeno finché corpo e memoria non abbiano accumulato troppe crepe per restare impermeabili.
“Ho provato a nascondermi nel disordine di una stanza. La disposizione armonica degli oggetti, gli armadi ordinati, i letti rifatti, mi sono sempre sembrati il segnale inequivocabile della vittoria della morte sulla vita. Quella rigida e cadaverica immobilità delle cose avrebbe preso presto anche me. E così, per qualche mese, ho ripristinato il caos primordiale che genera la vita e mi sono nascosta nell’altissima caotica missione di sconfiggere per sempre la morte”.
Il libro è anche un testo iconografico: Mariacristina Cavagnoli, artista complice, supporta con immagini le parole, procurando, tra luce e ombra, l’indirizzo di altri possibili nascondigli.