Lenti progressive: perché sceglierle e come utilizzarle

Le lenti progressive sono una tipologia di lenti che permettono di vedere sia da lontano che da vicino, senza dover cambiare paio di occhiali. Infatti, la loro caratteristica principale è proprio la progressiva variazione di potere tra le zone ottiche. Ciò significa che, rispetto, alle lenti bifocali, (utilizzate fino a qualche anno fa), permettono una visione più confortevole perché il passaggio da una zona all’altra è graduale.

Come sono fatte le lenti progressive?

Come già detto, le lenti progressive permettono di vedere in maniera chiara sia da lontano che da vicino. Questo, grazie alla loro struttura. Esse, infatti, presentano tre zone differenti: la prima, quella superiore, permette di correggere il difetto visivo; la zona centrale consente di vedere a distanze intermedie e permette la transizione tra la prima e l’ultima zona, e infine vi è la porzione inferiore che mette a fuoco gli oggetti più vicini. Utilizzare questa tipologia di lenti, pertanto, significa spostare lo sguardo nella zona di visione corrispondente. I materiali di realizzazione delle lenti progressive sono differenti, ad esempio è possibile trovarle in plastico/organico oppure in vetro minerale, in genere più pesanti e fragili delle precedenti, ma maggiormente resistenti ai graffi e con un indice refrattivo superiore. La scelta del materiale dipende dal difetto visivo da correggere, ma in ogni caso è bene affidarsi solo a prodotti di qualità. Qui spiccano sicuramente le lenti progressive Essilor, essendo stata proprio questa azienda a inventarle nel 1959.

Perché acquistare le lenti progressive?

Esistono diversi motivi che potrebbero spingere le persone ad acquistare le lenti progressive. Ad esempio, sono adatte a chi ha intenzione semplicemente di leggere meglio, sia con i supporti digitali che quelli cartacei. Infatti, se si utilizzano tablet, pc e smartphone, la distanza di lettura è differente da quella ottimale per leggere un libro oppure un giornale. In questo caso, le lenti progressive permettono di passare dalle diverse zone di visione senza fatica. Proprio per questo motivo, sono la soluzione perfetta per chi lavora in ufficio e necessita di utilizzare molto tempo il pc ma allo stesso tempo consultare documenti cartacei. È possibile scegliere anche delle lenti progressive anche se si hanno dei difetti visivi più importanti, come ad esempio la presbiopia (ovvero l’incapacità di mettere a fuoco gli oggetti vicini), la miopia (cioè la visione sfocata da lontano), o l’astigmatismo, che può causare problematiche sia alla visione da vicino che da lontano. Ancora, le lenti progressive sono consigliate a chi ha più di 45 anni, poiché con l’avanzare dell’età il cristallino perde elasticità, e di conseguenza anche la sua naturale capacità di adattarsi alla messa a fuoco a distanze differenti.

Come abituarsi alle lenti progressive?

Le lenti progressive, inizialmente, potrebbero causare alcuni problemi come la vista offuscata, il mal di testa, le vertigini e la difficoltà nell’utilizzo delle scale. In genere, occorrono 10-15 giorni per adattarsi alle lenti progressive, ma è consigliabile durante questo periodo evitare di cambiare occhiali per abituarsi più in fretta. Il consiglio principale, è quello di accompagnare il movimento degli occhi con la testa, specialmente quando si legge. Infatti, abbassare gli occhi, li costringe ad utilizzare la zona che mette a fuoco gli oggetti più lontani. Quando si scendono le scale, al contrario, bisogna tenere lo sguardo ben fermo, ed abbassare solo il mento.

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