Gesù disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori».
In queste parole c’è tutta la carica dirompente del messaggio e dell’insegnamento di Gesù.
La frase è riferita da Marco e segue il primo incontro convocazione con Matteo, il quale in origine si chiamava Levi e di mestiere faceva il pubblicano, cioè l’esattore di imposte.
L’episodio è stato immortalato nella pittura da uno dei più bei dipinti di Caravaggio conservato e ben visibile nella chiesa di San Luigi dei Francesi a Roma .
Ecco il testo evangelico.
(Mc 2,13-17) In quel tempo, Gesù uscì di nuovo lungo il mare; tutta la folla veniva a lui ed egli insegnava loro. Passando, vide Levi, il figlio di Alfeo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì.
Mentre stava a tavola in casa di lui, anche molti pubblicani e peccatori erano a tavola con Gesù e i suoi discepoli; erano molti infatti quelli che lo seguivano. Allora gli scribi dei farisei, vedendolo mangiare con i peccatori e i pubblicani, dicevano ai suoi discepoli: «Perché mangia e beve insieme ai pubblicani e ai peccatori?».
Udito questo, Gesù disse loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori».
In altra occasione Gesù rafforzò il concetto: “I pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. Giovanni infatti venne a voi sulla via della giustizia, e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto” (Mt 28-32).
E per dareun po’ più di scandalo…
quando gli scribi della setta dei farisei, vedendolo mangiare con i peccatori e i pubblicani, dicevano ai suoi discepoli: «Come mai egli mangia e beve in compagnia dei pubblicani e dei peccatori?».
Ora i discepoli di Giovanni e i farisei stavano facendo un digiuno. Si recarono allora da Gesù e gli dissero: «Perché i discepoli di Giovanni e i discepoli dei farisei digiunano, mentre i tuoi discepoli non digiunano?».
Gesù disse loro: «Possono forse digiunare gli invitati a nozze quando lo sposo è con loro? Finché hanno lo sposo con loro, non possono digiunare. Ma verranno i giorni in cui sarà loro tolto lo sposo e allora digiuneranno. Nessuno cuce una toppa di panno grezzo su un vestito vecchio; altrimenti il rattoppo nuovo squarcia il vecchio e si forma uno strappo peggiore. E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti il vino spaccherà gli otri e si perdono vino e otri, ma vino nuovo in otri nuovi».
E ancora. In giorno di sabato Gesù passava per i campi di grano, e i discepoli, camminando, cominciarono a strappare le spighe. I farisei gli dissero: «Vedi, perché essi fanno di sabato quel che non è permesso?».
Ma egli rispose loro: «Non avete mai letto che cosa fece Davide quando si trovò nel bisogno ed ebbe fame, lui e i suoi compagni? Come entrò nella casa di Dio, sotto il sommo sacerdote Abiatàr, e mangiò i pani dell’offerta, che soltanto ai sacerdoti è lecito mangiare, e ne diede anche ai suoi compagni?».
E diceva loro: «Il sabato è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato! Perciò il Figlio dell’uomo è signore anche del sabato». (Mc, 2, 23)
John P. Meier, il teologo cattolico autore di “Un Ebreo Marginale. Ripensare il Gesù storico” in 5 volumi, che piaceva a Ratzinger, ricorda la attenzione e preoccupazione di Gesù per i poveri, gli oppressi e i marginalizzati (incluse le donne)”.
Non vanno dimenticati, sparsi per i Vangeli, i vari episodi che testimoniano l’atteggiamento rivoluzionario di Gesù verso le donne e non solo rispetto ai tempi in cui viveva (le adultere venivano lapidate). Da quando lo accusano di sedere a tavola con prostitute al gruppetto di donne che lo segue fin sul Golgota (mentre gli uomini si sono dileguati), al rapporto speciale con una di loro, la Maddalena.