Gesù disse: perdona non sette volte, ma fino a settanta volte sette. È una delle frasi più belle mai pronunciate sulla terra. La riporta il Vangelo di Matteo ma prima ancora la troviamo nella fonte Q, da Quelle (fonte in tedesco), insieme di testi ritrovati dopo la guerra in Egitto e ritenuti attendibili oltre che fonte dei sinottici di Luca e Matteo.
Il riferimento a 7 e 70 e multipli inserisce Gesù nel grande filone della cultura mediorientale, da Ur a Ugarit a Babilonia a Uruk fino alla elaborazione ebraica.
Nei testi ugaritici predomina il ciclo settennale, le siccità e le carestie registrate associate alla sfortunata ostilità di Baal sono calamità che durano sette anni.
Antica formula ugaritica: “Ai piedi del mio signore, ai piedi della mia signora sette volte e sette volte due volte-sette volte cado”.
Si veda anche Umberto Cassuto, The Goddess Anath.
– Signore, se il mio fratello commette colpe contro di me, quante volte dovrò perdonargli? Fino a sette volte?
E Gesù gli rispose:
– Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette.
La nuova Legge
Avete inteso che fu detto: Occhio per occhio e dente per dente. Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu pórgigli anche l’altra, e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello.
E se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due.
Da’ a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle.
Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico.
Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti.
Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani?
E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste. (Mt)
Marco: E allora, “chiamata di nuovo la folla, diceva loro: «Ascoltatemi tutti e intendete bene: non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa contaminarlo; sono invece le cose che escono dall’uomo a contaminarlo».
“Tutto ciò che entra nell’uomo dal di fuori non può contaminarlo, perché non gli entra nel cuore ma nel ventre e va a finire nella latrina”.
«Ciò che esce dall’uomo, questo sì contamina l’uomo. Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono le intenzioni cattive: fornicazioni, furti, omicidi, adultèri, cupidigie, malvagità, inganno, impudicizia, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive vengono fuori dal di dentro e contaminano l’uomo». (Mc)
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