Israele contro tutti, per capire meglio il modo di pensare di Netanyahu e dei suoi sostenitori della destra sionista bisogna dare un’occhiata alla Bibbia. C’è qualcosa di più profondo del tentativo di un politico di grande abilità di evitare la galera per qualche malversazione.
Diceva il padre di Benjamin Netanyahu, professore in una università americana: “Dio lo ha detto a Mosè che lo ha detto a Giosuè che lo ha detto agli Anziani che lo hanno detto ai Profeti che lo hanno detto agli uomini della Grande Assemblea, il Sinedrio. Questa è la linea di trasmissione. Insomma, le parole di Dio vennero scritte nella Torah”.
Sono parole riportate, e mai smentite, in un libro, scritto da un ebreo, Joshua Cohen, sulla traccia degli appunti di un professore ebreo, Ruben Blum, in una università americana negli anni ’50. Si intitola “I Netanyahu. Un romanzo con personaggi ispirati a fatti reali ma non realmente esistiti dove si narra un episodio minore e in fin dei conti trascurabile della storia di una famiglia illustre” (Codice edizioni, Torino).
Da Giosuè a Netanyahu il pensiero di Israele
La conquista della Palestina si compì fra il 1200 e il 1000 a.C.. Dio scelse Giosuè perché guidasse il popolo nella Terra promessa. La penetrazione in Canaan fu lenta e progressiva: Israele era una confederazione di tribù rette da “giudici”, alcuni dei quali molto influenti dal punto di vista legislativo e burocratico, altri più carismatici e adatti a guidare la tribù nelle fasi più delicate della sua storia.
E vediamo cosa è scritto nel libro di Giosuè, parte della Bibbia cristiana.
Dopo la morte di Mosè, servo del Signore, il Signore disse a Giosuè, figlio di Nun, servo di Mosè: «Mosè mio servo è morto; orsù, attraversa questo Giordano tu e tutto questo popolo, verso il paese che io dò loro, agli Israeliti. Ogni luogo che calcherà la pianta dei vostri piedi, ve l’ho assegnato, come ho promesso a Mosè. Dal deserto e dal Libano fino al fiume grande, il fiume Eufrate, tutto il paese degli Hittiti, fino al Mar Mediterraneo, dove tramonta il sole: tali saranno i vostri confini. Nessuno potrà resistere a te per tutti i giorni della tua vita; come sono stato con Mosè, così sarò con te; non ti lascerò né ti abbandonerò.
Il libro è denso di narrazioni, limitiamoci alla presa di Gerico, un fatto molto noto anche fra i non ebrei.
Mentre Giosuè era presso Gerico [una delle città più antiche del mondo, abitata da almeno 10 mila anni], alzò gli occhi ed ecco, vide un uomo in piedi davanti a sé che aveva in mano una spada sguainata. Giosuè si diresse verso di lui e gli chiese: «Tu sei per noi o per i nostri avversari?».
Rispose: «No, io sono il capo dell’esercito del Signore. Giungo proprio ora». Allora Giosuè cadde con la faccia a terra, si prostrò e gli disse: «Che dice il mio signore al suo servo?». Rispose il capo dell’esercito del Signore a Giosuè: «Togliti i sandali dai tuoi piedi, perché il luogo sul quale tu stai è santo». Giosuè così fece.
La conquista di Gerico
Ora Gerico era saldamente sbarrata dinanzi agli Israeliti; nessuno usciva e nessuno entrava. Disse il Signore a Giosuè: «Vedi, io ti metto in mano Gerico e il suo re. Voi tutti prodi guerrieri, tutti atti alla guerra, girerete intorno alla città, facendo il circuito della città una volta. Così farete per sei giorni. Sette sacerdoti porteranno sette trombe di corno d’ariete davanti all’arca; il settimo giorno poi girerete intorno alla città per sette volte e i sacerdoti suoneranno le trombe. Quando si suonerà il corno dell’ariete, appena voi sentirete il suono della tromba, tutto il popolo proromperà in un grande grido di guerra, allora le mura della città crolleranno e il popolo entrerà, ciascuno diritto davanti a sé».
Al settimo giorno essi si alzarono al sorgere dell’aurora e girarono intorno alla città in questo modo per sette volte; soltanto in quel giorno fecero sette volte il giro intorno alla città. Alla settima volta i sacerdoti diedero fiato alle trombe.
Giosuè disse al popolo: «Lanciate il grido di guerra perché il Signore mette in vostro potere la città. La città con quanto vi è in essa sarà votata allo sterminio per il Signore; soltanto Raab, la prostituta, vivrà e chiunque è con lei nella casa, perché ha nascosto i messaggeri che noi avevamo inviati. Solo guardatevi da ciò che è votato allo sterminio, perché, mentre eseguite la distruzione, non prendiate qualche cosa di ciò che è votato allo sterminio e rendiate così votato allo sterminio l’accampamento di Israele e gli portiate disgrazia. Tutto l’argento, l’oro e gli oggetti di rame e di ferro sono cosa sacra per il Signore, devono entrare nel tesoro del Signore».
Allora il popolo lanciò il grido di guerra e si suonarono le trombe. Come il popolo udì il suono della tromba ed ebbe lanciato un grande grido di guerra, le mura della città crollarono; il popolo allora salì verso la città, ciascuno diritto davanti a sé, e occuparono la città. Votarono poi allo sterminio, passando a fil di spada, ogni essere che era nella città, dall’uomo alla donna, dal giovane al vecchio, e perfino il bue, l’ariete e l’asino.