Luca Toni, ex calciatore e campione del Mondo nel 2006, è stato al centro di una controversia dopo essere stato respinto all’ingresso di un circolo a Reggio Emilia perché accompagnato dal suo cane, un golden retriever di nome Stella. Toni era in città per assistere a un torneo di calcio in cui giocava suo figlio, membro delle giovanili del Sassuolo. L’ex calciatore ha espresso la sua frustrazione attraverso un video sui social, definendo la decisione del circolo “folle” e evidenziando la discrepanza tra la politica del circolo e la chiusura della piscina quel giorno, che rendeva irrilevanti le preoccupazioni igieniche. Il direttore del circolo, Enrico Cavazzoni, ha risposto alle accuse sostenendo che la politica del circolo riguardante i cani è uniforme a quella di altri circoli della zona e si basa su norme igieniche. Ha spiegato che, nonostante l’impossibilità di far entrare i cani, a Toni è stata offerta la possibilità di vedere la partita di suo figlio aggirando il circolo e arrivando direttamente alla recinzione dei campi da gioco.
La controversia ha acceso un dibattito sulle politiche di accesso nei circoli privati e sull’equilibrio tra regolamenti e accoglienza nei confronti dei membri e dei visitatori. La reazione di Toni ha sollevato interrogativi sul rispetto delle normative igieniche e sull’ospitalità nei confronti degli animali domestici nei luoghi pubblici.