Da mercoledì scorso 24 febbraio Andrea Carandini è il nuovo Presidente del Consiglio superiore dei Beni Culturali. Prende il posto di Salvatore Settis, dimissionario in polemica con il ministro per i Beni Culturali Sandro Bondi. La nomina-lampo di Carandini è l’esito di un “dissenso di fondo” – come l’ha definito il ministro – che negli ultimi giorni ha lacerato i rapporti tra i due.
Sono finora cinque (su 18) i membri del Consiglio superiore che hanno sbattuto la porta in faccia a Bondi: insieme con Settis avevano fatto le valigie Andrea Emiliani e Andreina Ricci; per ultimi se ne sono andati anche il Professor Cesare De Seta e Mariella Guercio, presidente del Comitato Archivi.
Appena arrivato, Carandini sembra voler aprire una polemica neppure troppo velata con il predecessore, rivendicando una valutazione «meno pessimistica» della situazione culturale italiana e della politica del governo e annunciando di voler “valutare tutto senza ideologie, lasciare che il governo sperimenti e poi giudicare dai risultati”.