Mago d’Amore, il cavallo “resuscitato” che con le sue vittorie aiuta i bambini poveri dell’India

Pubblicato il 27 Aprile 2010 - 10:02 OLTRE 6 MESI FA

Mago d’Amore. E’ lui il cavallo che aiuta i bambini in India e di amore ne offre davvero tanto. Con i suoi Gran premi vinti in Italia, infatti, 89 piccoli orfani o abbandonati della città di Bangalore, trovano cibo e un tetto sotto cui vivere, un medico, una scuola, a volte persino una nuova famiglia.  Là i bambini dove convivono e stridono tra loro il progresso più sfrenato e una drammatica povertà, questi bambini trovano asilo nella comunità di accoglienza «Vanaprastha» del 45enne cattolico padre Sibi, finanziata e tenuta in piedi con i soldi delle vittorie di Mago d’Amore negli ippodromi del nostro Paese.

Lui stesso è orfano come molti dei bambini che provvede a sostenere: suo papà Lemon Dra, grande campione in corsa negli anni ’80 e ancor più importante stallone in razza, è stato rapito nel 2006 e non mai stato più trovato. Resuscitato dal grave infortunio che all’inizio sembrava potergli stroncare la carriera, è oggi un campione con all’attivo due Gran Premi internazionali (l’«Orsi Mangelli» nel novembre 2009 e l’«Europa» l’altro ieri) e 300.000 euro di montepremi vinti.

«Se c’è un cavallo che nel suo nome racchiude la propria storia, fatta appunto di prodigio e di amore, in effetti è proprio lui…», racconta il proprietario e allevatore Roberto Ubaldi, un architetto che a Milano negli anni scorsi ha lavorato agli aeroporti di Linate e Malpensa, alla Stazione Nord della ferrovia nella tratta verso Varese e alle Torri della Snam a San Donato, e che solo da una decina d’anni come hobby ha cominciato insieme alla moglie Isabella ad allevare in Toscana cavalli da corsa a livello artigianale ma di qualità.

«Già da piccolo si è capito subito che Mago d’Amore andava forte, lo coccolavamo, lo amavamo, ricordano i coniugi Ubaldi. Ma un giorno, come purtroppo succede agli atleti, ecco la sfortuna: frattura del sesamoide (un piccolo osso nei tendini, ndr), 7 mesi fermo, quasi nessuna prospettiva di tornare a correre, figurarsi ad alto livello». E invece, con le cure dei veterinari e sotto la regia dell’allenatore finlandese Harry Rantanen è tornato a correre, sempre più veloce.

«A quel punto — spiega Ubaldi — con mia moglie abbiamo pensato che dovevamo collegare questo miracolo all’esperienza condotta a Bangalore in India da padre Sibi per aiutare i bambini abbandonati, che per altro verso avevamo già cominciato a seguire: se Mago d’Amore tornerà addirittura a gareggiare nei Gran Premi, ci siamo detti, una parte di quello che vincerà dovrà sostenere questo progetto».

A fine 2009 Mago d’Amore inizia a vincere: sempre guidato dal 43enne top driver Pippo Gubellini Mago d’Amore batte lo statunitense Explosive Matter e lo svedese Oracle nel «Gran Premio Orsi Mangelli» a Milano l’1 novembre 2009; ricomincia il 2010 con una passeggiata nel «Premio Città di Torino»; e domenica scorsa, 25 aprile  domina a San Siro il «Gran Premio d’Europa» sui 2.100 metri alla media chilometrica di 1 minuto 11 secondi 8 decimi, solo a 7 decimi dal record del mondo per un cavallo della sua età. «A Bangalore i bambini, quando hanno saputo che in un posto così lontano c’era un cavallo che correva per loro, sono impazziti dalla gioia. E la corsa di domenica, l’hanno vista in diretta su Internet…».