I giornali sono in crisi ma i giornalisti non piacciono ai politici e alla fine sono tutti contenti. Cone quando Massimo D ‘Alema disse agli amici: non leggete i giornali, per riportare le cose che dico basta la tv.
Solo Alberto Barachini, sottosegretario all’editoria, e soprattutto Maurizio Gasparri, presidente dei senatori di Forza Italia, hanno il coraggio di andare contro il malumore imperante.
La battaglia di Gasparri va avanti da anni e si appiglia non a concetti romantici ma a un obiettivo concreto: la redistribuzione di risorse dal prelievo fiscale ai giganti del web ai giornali.
Ultimo intervento la dichiarazione congiunta con Paolo Barelli, capogruppo di FI alla Camera: “Accogliamo appello FIEG, incontreremo editori”.
“È più che fondato il grido di allarme della FIEG. Già alcune settimane fa abbiamo avuto modo di incontrare il vertice della Federazione degli Editori con il segretario nazionale on. Tajani, per assicurare non solo l’attenzione, ma anche l’impegno di Forza Italia.
“Siamo pronti a un nuovo immediato incontro. I giornali ed il mondo dell’informazione sono una garanzia di democrazia, di libertà e di cultura. Oggi, soprattutto, il saccheggio digitale mette queste realtà a duro rischio. Contenuti che sono frutto degli investimenti delle imprese del mondo dell’editoria vengono rubati e divulgati gratuitamente ovunque. Le norme a tutela del diritto d’autore sono state varate, ma forse non sono sufficienti.
“I diversi trattamenti fiscali, tra il mondo dell’editoria ed il mondo digitale, creano delle ingiustizie. È necessario incrementare gli investimenti e le dotazioni finanziarie per tutelare i giornali che sono una garanzia di libertà, di conoscenza e di pluralismo.
“Pertanto, Forza Italia intende assumere iniziative a sostegno del settore. I processi di modernizzazione vanno seguiti e approfonditi, ma non devono determinare, nell’assenza di regole chiare e di investimenti adeguati, il prevalere del mondo delle fake news, della disinformazione, dei social in alcuni casi usati anche per alimentare l’odio e l’ignoranza”.
Un intervento importante di Gasparri è stato quello contro i “Giganti del Web” e la loro “Impunità fiscale”, semplicemente non pagano le tasse “.
Non pagano tasse, l’Europa non riesce a far pagare questa tassa del 15%. Questi signori sono prepotenti coi lavoratori e prepotenti con gli Stati”.
“Basta con l’impunità di Google, Facebook e di tanti altri. Si difendano le opere degli autori nel campo della musica, della letteratura, dell’editoria. Il governo emani con immediatezza le norme di applicazione di questa direttiva. Non si perda neanche un giorno”. Dunque il senatore si è impegnato: “Solleciteremo quotidianamente questo adempimento a tutela della creativita’ e del diritto d’autore per tagliare le unghie ai giganti della rete, autori di un saccheggio oltretutto attuato senza pagare tasse adeguate. La battaglia contro lo strapotere di Amazon, Google e company continua. Ora sono state sconfitte dall’approvazione di questa norma ma bisogna fare molto, molto, molto di più”.
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