Nuova critica del sindacato Usigrai alla Rai, questa volta riguardante la mancata tempestività nell’informare il pubblico sui risultati delle elezioni francesi, un evento ritenuto cruciale per il futuro dell’Europa. Mentre altre reti come Mediaset e La7 hanno dedicato spazi immediati e adeguati al voto francese, la Rai ha mantenuto invariata la sua programmazione serale, con TG che hanno alternato servizi sul caldo e cronaca nera, mentre programmi di intrattenimento come “Techetechete'” su Raiuno, un film su Raidue e una replica di “Report” su Raitre occupavano l’access e il prime time.
Le critiche si sono concentrate anche su Rai News 24, il cui apertura serale è stata dedicata al festival “Città Identitarie” anziché ai risultati e alle implicazioni delle elezioni francesi, violando, secondo l’Usigrai, il suo mandato editoriale.
Il direttore Paolo Petrecca è stato sollecitato dall’Usigrai per rispondere a queste critiche, ma ha reagito minacciando azioni legali anziché fornire spiegazioni. Questo atteggiamento ha alimentato ulteriormente le tensioni all’interno dell’azienda, già sottoposta a critiche per una presunta interferenza politica nella gestione dell’informazione. L’Usigrai ha lamentato una riduzione significativa degli spazi di informazione e una modifica nella narrazione mediatica, attribuibile alle direttive politiche che, a loro dire, danneggiano sia la Rai che i suoi spettatori.
Questo episodio si inserisce in un contesto più ampio di conflitti interni e polemiche sulla libertà di informazione all’interno della Rai, con diverse personalità di spicco che hanno lasciato l’azienda in disaccordo con le direttive imposte dal governo Meloni. La vicenda evidenzia le tensioni persistenti tra la politica e i media pubblici in Italia, con implicazioni significative per il ruolo dell’informazione e della libertà di stampa nel contesto attuale.