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Menopausa, terapia ormonale sostitutiva protegge dal diabete, eppure è poco usata

La menopausa è una fase naturale della vita di ogni donna, ma spesso associata a una serie di cambiamenti fisici e psicologici che possono ridurre la qualità della vita. In questo contesto, la terapia ormonale sostitutiva (TOS) è una soluzione ampiamente discussa e, secondo gli endocrinologi, sottoutilizzata, nonostante i suoi benefici dimostrati. Tra questi benefici, emerge anche una nuova prospettiva: la protezione contro il prediabete e l’insulino-resistenza, condizioni che possono preludere al diabete di tipo 2.

Secondo i dati della Società Italiana di Endocrinologia (SIE), solo il 4-5% delle donne italiane in menopausa fa uso della TOS, una percentuale sorprendentemente bassa se si considerano i potenziali vantaggi di questa terapia. Questo basso utilizzo, secondo gli esperti, è dovuto principalmente alla diffusa paura dei possibili effetti collaterali, soprattutto in relazione al rischio di sviluppare tumori, in particolare il tumore al seno. Tuttavia, un uso personalizzato, sotto costante supervisione medica, potrebbe non solo alleviare i sintomi della menopausa, ma anche proteggere contro altre gravi patologie come il diabete e le malattie cardiovascolari.

Menopausa e i rischi metabolici

La menopausa, che solitamente si verifica intorno ai 50-52 anni di età, comporta una significativa riduzione dei livelli di estrogeni nel corpo. Questo cambiamento ormonale non influisce solo sul benessere psicologico e sulla salute ossea, ma ha anche effetti importanti sul metabolismo. La riduzione degli estrogeni è infatti correlata a un aumento della resistenza all’insulina, una condizione che precede il diabete di tipo 2 e che, se non trattata, può portare a problemi metabolici gravi. La resistenza all’insulina si verifica quando le cellule del corpo non riescono a rispondere in modo efficace all’insulina, l’ormone che regola i livelli di zucchero nel sangue.

La TOS, come dimostrato da uno studio presentato al congresso della Menopause Society di Chicago, condotto dalla Drexel University College of Medicine di Philadelphia su 29.000 donne, può contribuire a ridurre significativamente la resistenza all’insulina nelle donne in postmenopausa. Questo studio ha evidenziato che sia la terapia a base di soli estrogeni che quella combinata con progestinici sono efficaci nel migliorare la sensibilità all’insulina. Tuttavia, la terapia con soli estrogeni ha mostrato un impatto maggiore.

I benefici della terapia ormonale sostitutiva

La terapia ormonale sostitutiva è una delle soluzioni più efficaci per gestire i sintomi della menopausa, come le vampate di calore, la secchezza vaginale e i disturbi del sonno. Ma oltre a migliorare la qualità della vita, la TOS offre anche importanti benefici per la salute a lungo termine. Come spiegato dal presidente della SIE, Gianluca Aimaretti, la TOS può ridurre il rischio di sviluppare condizioni come l’insulino-resistenza, migliorando così la gestione del glucosio e proteggendo contro il diabete di tipo 2.

Il diabete è una delle malattie croniche più diffuse a livello globale, e il suo rischio aumenta con l’età. Le donne in menopausa, a causa del calo di estrogeni, sono particolarmente vulnerabili ai disturbi metabolici, tra cui il diabete. Questo rende la TOS una strategia di prevenzione importante non solo per alleviare i sintomi della menopausa, ma anche per ridurre il rischio di sviluppare complicanze metaboliche e cardiovascolari. Gli estrogeni, infatti, hanno un ruolo cruciale nella regolazione del metabolismo, influenzando il modo in cui il corpo gestisce lo zucchero e i grassi.

Paure e miti sulla terapia ormonale sostitutiva

Nonostante i numerosi benefici, molte donne evitano la TOS per paura degli effetti collaterali, in particolare del presunto aumento del rischio di tumori, in particolare il cancro al seno. Questo timore, diffuso a livello globale, è stato alimentato da studi condotti in passato che hanno evidenziato un legame tra l’uso prolungato di estrogeni e l’insorgenza di alcuni tipi di tumori. Tuttavia, come sottolineato dagli endocrinologi, l’uso della TOS sotto stretto controllo medico riduce notevolmente questi rischi.

Uno dei principali obiettivi della Società Italiana di Endocrinologia è quello di educare il pubblico sui vantaggi e i rischi reali della TOS, contrastando le paure infondate che ne limitano l’utilizzo. Gli endocrinologi sottolineano che ogni donna è diversa e che la terapia deve essere personalizzata in base alle specifiche esigenze e condizioni di salute. Con un monitoraggio medico costante, il rischio di effetti collaterali è molto basso, mentre i benefici in termini di qualità della vita e prevenzione delle malattie sono significativi.

Paure e miti sulla terapia ormonale sostitutiva (blitzquotidiano.it)

I numeri in Italia

In Italia, si stima che oltre 10 milioni di donne siano in menopausa, ma solo una piccola percentuale di queste ricorre alla TOS. Questo dato è in netto contrasto con altri paesi europei, dove la percentuale di donne che utilizza la terapia ormonale è significativamente più alta. Le ragioni di questa disparità sono molteplici e includono la mancanza di informazioni adeguate, la diffusione di miti e paure ingiustificate, e una certa reticenza da parte di alcune donne a parlare apertamente dei propri sintomi e delle possibili soluzioni con il proprio medico.

Gli endocrinologi italiani, come Aimaretti, sottolineano l’importanza di una maggiore educazione sul tema della menopausa e delle opzioni terapeutiche disponibili. Le donne, afferma Aimaretti, vivono in media circa un terzo della loro vita in menopausa. Considerando che l’aspettativa di vita media è di circa 85 anni, molte donne trascorrono almeno 30 anni in menopausa, spesso convivendo con sintomi fastidiosi e un rischio aumentato di malattie cardiache, osteoporosi e diabete. La mancanza di un trattamento adeguato non solo influisce sulla loro qualità di vita, ma aumenta anche il rischio di sviluppare gravi patologie.

Lo studio

Lo studio presentato al congresso della Menopause Society di Chicago è una meta-analisi che ha coinvolto oltre 29.000 donne, con l’obiettivo di valutare l’efficacia della TOS nella prevenzione della resistenza all’insulina. Le donne partecipanti sono state suddivise in due gruppi: il primo gruppo ha ricevuto una terapia ormonale a base di estrogeni o una combinazione di estrogeni e progestinici, mentre il secondo gruppo ha ricevuto un placebo. I risultati hanno mostrato che le donne che hanno ricevuto la TOS hanno registrato una significativa riduzione della resistenza all’insulina rispetto a quelle che hanno ricevuto il placebo.

Il trattamento con estrogeni ha dimostrato di essere particolarmente efficace nel migliorare la sensibilità all’insulina, riducendo il rischio di sviluppare diabete di tipo 2. Questa scoperta è particolarmente rilevante in un contesto in cui il diabete sta diventando una delle principali preoccupazioni sanitarie a livello mondiale, con milioni di persone che ne soffrono. Per le donne in menopausa, l’adozione della TOS potrebbe rappresentare una soluzione preventiva efficace non solo per i sintomi della menopausa, ma anche per le complicanze metaboliche a lungo termine.

Claudia Montanari

Nata nel 1985 a Roma. Una laurea in lettere con indirizzo moda e comunicazione, sostengo che Roberto Rossellini, lo Stedelijk Museum, Naruto e Lena Dunham mi abbiano cambiato la vita. Da più di 10 anni lavoro come society journalist per ladyblitz e blitzquotidiano occupandomi di moda, lifestyle, salute, viaggi e bellezza.

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