Ti piacerebbe trovare in un unico luogo creator e divulgatori che producono contenuti utili e di valore? Nasce con questa “missione” il progetto Sprint, piattaforma attiva e in continua evoluzione promossa dall’Unione Nazionale Consumatori con la partecipazione di Assoinfluencer, IULM Ai Lab, Volocom, Business Intelligence Group e inserito nel circuito di appuntamenti della Rome Future Week.
Sprint si propone di mettere in luce la parte buona dei social media, valorizzando i contenuti ad alto impatto sociale condivisi online in un palcoscenico nel quale ogni contenuto sarà nel contempo protagonista e fonte di ispirazione. Ecco perché sul sito www.sprintaward.com è fin d’ora disponibile una antologia dei creator ad alto impatto sociale: una vetrina con decine di personaggi dalla grande risonanza che possono essere fonte di ispirazione per le persone.
Questa inedita raccolta di creator di valore, denominati Sprint-People, può essere fin d’ora esplorata dagli utenti, navigando attraverso sette categorie di impatto: da chi parla di sostenibilità a chi si batte per le cause civili, dagli esperti di tecnologia a quelli di alimentazione e ancora giornalisti, medici, avvocati, commercialisti, maestri di scuola, artisti e molte altre figure di divulgatori ed esperti.
Ma all’interno di Sprint troveranno spazio anche due diverse attivazioni della community: un concorso denominato Sprint-Award che premierà i giovani creator con l’onore di essere inseriti all’interno del novero degli Sprint People; e diversi Sprint-Contest, lanciati dai partner su tematiche di valore: aziende, istituzioni e università che adotteranno, strada facendo, importanti cause sociali sulle quali i creator potranno esercitarsi candidando i loro contenuti.
Presidentessa della Giuria di qualità di Sprint è la conduttrice radiofonica Andrea Delogu che ha dichiarato: “i social non fanno schifo, perché sono fatti di persone e sarebbe come dire che le persone fanno schifo: si tratta di fare le scelte giuste e Sprint può aiutare ad orientarsi nell’infinito universo dei contenuti online”.
Dello stesso avviso è il coordinatore del Comitato Scientifico di Sprint, l’avvocato Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, promotore del progetto: “Come content creator sono consapevole dei rischi, ma anche delle tante opportunità di apprendimento che ci offrono le piattaforme social. Credo che tra le nostre responsabilità di utenti ci sia anche quella di usare il nostro senso critico, orientando le nostre scelte verso i contenuti di valore che troviamo sui social, tanto sul versante informativo che su quello dell’intrattenimento di qualità”.
Già, perché i social non sono il lato peggiore della società, ne sono semplicemente lo specchio: come nella società ci sono aspetti di valore e altri persino dannosi, lo stesso accade sulle piattaforme che certamente hanno bisogno di un quadro regolamentare al passo con i tempi, ma anche di essere approcciate con maggior senso critico da parte degli stessi consumatori.
Oggi i social media sono investiti da una crisi reputazionale importante che rischia di minare la fiducia dei consumatori ma in realtà i dati di permanenza sui principali social network, soprattutto dei più giovani, sono sostanzialmente stabili, ma è altrettanto chiaro che gli utenti stiano maturando un nuovo modo di fruizione delle piattaforme: volendo sintetizzare questa esigenza, potremmo dire che le persone cercano contenuti più utili e conversazioni più sane.
Sprint è esattamente la risposta a questa tendenza: un progetto collettivo nato per valorizzare e mettere in luce l’eccellenza di alcuni contenuti e il valore educativo che ognuno di noi può trovare nei social. Un presidio che nasce da un grande senso di responsabilità per garantire un’esperienza sicura e fonte di arricchimento personale. Perché ognuno di noi lascia una traccia con i suoi comportamenti online, tanto che si sia creator o semplici spettatori: a pensarci bene, tutte le nostre scelte, i nostri “like”, i nostri commenti lasciano una impronta. Non a caso il nome di Sprint deriva proprio dalla crasi delle parole social-print (“impronta sociale”). Ora finalmente, abbiamo a nostra disposizione uno strumento per fare scelte più consapevoli.
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