New York. Il primo casinò nel Queens assediato da migliaia di persone

Il nuovo casinò di New York

NEW YORK, STATI UNITI – Agli americani piace giocare, sfidare la dea bendata, sempre con la speranza di guadagnare un bel gruzzolo. La meta preferita, anche per le fantasmagoriche luci della Strip, le donne più belle del mondo, le riproduzioni che vanno da Venezia a Parigi, è sempre stata Las Vegas, Nevada, confinante conla California. Certo, anni fa è stata aperta una imitazione di Vegas ad Atlantic City, New Jersey, ma non è la stessa cosa.

Vegas è sempre stata un mito, fin da quando Meyer Lansky e Bugsy Siegel decisero di trasformare una zona desertica in un giardino lussureggiante con i milioni di dollari della mafia. Il sognatore di Vegas quale è oggi fu Bugsy Siegel, ma nel sognare ci lasciò la pelle perchè i suoi preventivi di spesa non facevano che salire e perfino il suo socio ed amico Lansky decise di farlo fuori a colpi di mitra.

Tempi andati. Ma ora i newyorchesi che non vogliono attraversare l’America, viaggio non da poco, per andare a tentare la fortuna a Vegas, hanno una loro, a dire il vero pallida, imitazione al Reset World tirato su nel Queens, un quariere popolare-classe media della Grande Mela. Primo casino’ di New York: non sara’ neanche lontanamente come quelli di Las Vegas, ma comunque offre oltre alla roulette, al blackjack e allo chemin de fer anche cinquemila slot machines (quelle conosciuti col nome di one arm bandits, banditi con un braccio solo), luci al led di ogni colore, ristoranti e 6.500 posti auto, o per chi vuole andarci a piedi, un tragitto di poche fermate di metro da Times Square. La prostituzione, però, non saraà legale come a Vegas.

Il progetto da 830 milioni di dollari e’ stato approvato nel 2001, ma a causa delle critiche e delle polemiche che ha suscitato tra i newyorkesi sono stati necessari ben dieci anni per la realizzazione. ”Prostitute, crimine. Sara’ un problema grave per il quartiere di South Ozone Park”, e’ stato il commento di Enzo Bellissimo, proprietario di un’autofficina vicino al casino’, che ha detto al New York Times di ”non volere questa spazzatura”. I piu’ pessimisti temono che portera’ con se’ anche una serie di mali sociali come divorzi, depressione, suicidi. Ma c’e’ anche chi difende il casino’ perche’ aiutera’ l’economia creando nuovi posti di lavoro.

In ogni caso i newyorchesi sono in gran parte impazziti per roulette, tavoli verdi e slot machine a portata di mano. Il debutto del Reset World, ha fatto registrare il tutto esaurito, con lunghe code fin dalle 6 del mattino. Gli oltre 20.000 aspiranti giocatori che hanno preso d’assalto il casino’ hanno aspettato ore per entrare, ma nonostante l’attesa qualcuno di loro non ce l’ha fatta ed e’ stato invitato a tornare la settimana prossima.

Ma naturalmente non mancano le polemiche, specialmente con gli abitanti del quartiere dove il casino’ e’ stato costruito, che temono un aumento del crimine (negli anni cinquanta e primi sessanta a Las Vegas la mafia regnava sovrana). I gestori del casinò hanno dichiarato al New York Post che nel tardo pomeriggio del giorno dell’apertura erano ancora 2.000 le persone in fila per tentare la fortuna.

”Sono delusa”, ha detto Dolores Daniels, 65 anni, che ha dovuto abbandonare e tornarsene a casa. Si e’ invece definito ”entusiasta della chance di vincere dei soldi” Pedro Vasquez, 56enne di Brooklyn, il primo ad entrare al Resort World. Molti abitanti del quartiere di South Ozone Park pero’ sono preoccupati che questo progetto porti con se’ problemi sociali che avranno un costo alto per la citta’. ”Gioco d’azzardo, alcol, donne, fiumi di dollari. Il crimine potrebbe aumentare – e’ il parere preoccupato di Zenaida Carson, 25 anni, che rileva per sovrappiù che il casinò è proprio davanti a una scuola. Chissà che ne pensano Bugsy Siegel e Meyer Lansky.

Gestione cookie