Oasi del Cervo e della Luna: 3.650 ettari di riserva naturale, quella del Monte Arcosu, per offrire al Cervo Sardo protezione e riparo. Ma non solo: anche inclusione sociale e lavorativa grazie al progetto, di Fondazione Domus de Luna sostenuto tra gli altri da Enel Cuore, la Onlus del Gruppo Enel. Obiettivo? Coniugare tutela dell’ambiente, inclusione sociale, governance partecipata e sviluppo di un modello sostenibile basato sulla partecipazione.
“Spesso in Sardegna cerchiamo altrove quello che abbiamo già in casa – ha voluto sottolineare Ugo Bressanello, fondatore e Presidente della Fondazione Domus de Luna, nel corso della conferenza tenutasi il 13 settembre per illustrare la mission che ha ispirato il progetto – Questo progetto potrebbe essere emblematico di quanta ricchezza la nostra terra e la nostra gente siano in grado di sviluppare per un futuro diverso e migliore da riservare ai nostri figli”.
Insomma, un esempio di sviluppo innovativo e di come, praticamente, si possa generare quel circolo virtuoso che abbraccia pubblico e privato, coniugando principi di sostenibilità ambientale: insieme ai partner Fondazione San Zeno, Fondazione con il Sud e Fondazione Vismara, anche Enel Cuore, il cui sostegno si inserisce perfettamente nella mission della no-profit del Gruppo Enel, ovvero la promozione del benessere delle comunità attraverso iniziative che combinino solidarietà e innovazione sociale con il fine – tanto semplice in apparenza, quanto ambizioso – di migliorare le condizioni di vita delle persone. Un obiettivo, questo, che Enel Cuore ha sempre perseguito nei suoi oltre 20 anni di attività e che l’ha vista protagonista di tantissime iniziative al fianco del terzo settore e distribuite capillarmente sul territorio.
Tra le principali attività dell’Oasi del Cervo e della Luna vi sono la formazione e l’educazione ambientale – grazie, anche, al cofinanziamento con l’impresa sociale Con i Bambini -, attraverso percorsi didattici rivolti ai giovani, così da avvicinarli alla natura e alla sostenibilità.
Di fatto, però, il progetto persegue anche l’inclusione lavorativa di persone provenienti da contesti fragili, compresi i detenuti del vicino Istituto Penale di Uta; un’azione, questa, che rientra tra gli obiettivi di Domus de Luna al fine di offrire concrete opportunità di riscatto e di reintegrazione attraverso il lavoro e che è attuata in collaborazione con il Ministero del Turismo, l’Agenzia per la Coesione e altri partner pubblici e privati.
Guardando al futuro, l’Oasi del Cervo e della Luna si prepara a espandere le sue attività con nuove strutture ricettive, ampliando i servizi di ristorazione potenziando l’offerta turistica: tutte iniziative rese possibili attingendo alla misura Italia Economia Sociale di Invitalia e grazie al sostegno del Banco di Sardegna e di Cassa Depositi e Prestiti.
In totale, sono già stati realizzati progetti per due milioni di euro e, per il prossimo triennio, ne sono già disponibili da spendere altri sei.
Insomma, un preciso e concreto esempio di come un approccio integrato possa combinare la tutela ambientale con un modello economico che guardi alla sostenibilità come motore di sviluppo per il territorio: così, l’Oasi del Cervo e della Luna restituiscono al territorio le proprie tradizioni arricchite e le trasformano in risorse per costruire un futuro per le nuove generazioni.
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