Oggi è San Marco. A Venezia è il patrono, il suo simbolo, il leone alato, è nella sua bandiera. Italia è un po’ oscurato dalla festa della Liberazione.
San Marco è stato un discepolo dell’apostoloPaolo e, in seguito, di Pietro. Era cugino di Barnaba (Lettera ai Colossesi 4,10) e quindi era ebreo di stirpe levitica.
Sua madre si chiamava Maria e abitava nei pressi di Gerusalemme. Alcuni studiosi vedono perciò in Marco il figlio della vedova, proprietaria della casa in cui avvenne l’Ultima Cena e alcune apparizioni di Gesù successive alla sua morte. Pochi anni dopo la morte del Maestro, gli apostoli e i discepoli si riunivano a casa di sua madre.
Marco aveva due nomi, uno gentile e uno ebreo; quello ebreo era Giovanni. A quel tempo era un’usanza abbastanza comune tra gli israeliti: Sam Paolo viene indicato anche con il nome di Saulo.
Il fatto, scrive Wikipedia, che sia l’unico evangelista a menzionare la fuga di un giovinetto che seguiva da lontano gli avvenimenti della cattura di Cristo nell’orto degli ulivi ha fatto supporre che sia egli stesso questo giovinetto:
La tradizione cristiana attribuisce a Marco la stesura del Vangelo che porta il suo nome, benché secondo alcuni studiosi, anche cristiani, il Vangelo sarebbe anonimo e non sarebbe scritto da un testimone oculare. Tale attribuzione a Marco secondo alcuni troverebbe proprio riscontro in indizi che sembrano confermare che l’autore fosse un discepolo di Pietro; il teologo e sacerdote cattolico Raymond Brown evidenzia che, tra gli studiosi, “pochi oggi accetterebbero questa spiegazione” anche perché “il processo formativo dei Vangeli necessitò decenni di predicazioni e insegnamenti, dando forma a singoli elementi e a collezioni di storie di miracoli, detti, parabole, etc…”.
Le spoglie del Santo sarebbero state sepolte originariamente ad Alessandria d’Egitto. Nell’anno 828 furono trafugate con uno stratagemma da due mercanti veneziani, Buono da Malamocco e Rustico da Torcello, e trasportate, dopo essere state nascoste in una cesta di ortaggi e di carne di maiale, a Venezia, dove pochi anni dopo venne dato inizio alla costruzione della Basilica intitolata al santo. La primitiva chiesa venne poco dopo sostituita da una nuova nell’832 e ricostuita nuovamente nel 978 (per ovviare alla distruzione a seguito di un incendio scoppiato durante una rivolta nel 976).
Nel 1063 il doge Domenico I Contarinicommissionò la costruzione della basilica attuale: i resti delle precedenti costruzioni furono trasformate in cripta e la nuova basilica venne costruita sopra di essa. La consacrazione della Basilica di Venezia dedicata a San Marco avvenne il 25 aprile 1094.
Leggenda vuole, aggiunge Wikipedia, che dopo la Messa di consacrazione della basilica, celebrata dal vescovo, si spezzò il marmo di rivestimento di un pilastro della navata destra, a lato dell’ambone e al suo interno comparve la cassetta contenente le reliquie, mentre un profumo dolcissimo si spargeva per la Basilica.
Un frammento delle reliquie è conservato nella chiesa di San Marco in Città a Cortona, in Toscana, che condivide con Venezia lo stemma comunale del leone alato e il patronato. Nella cattedrale di San Marco al Cairo, principale chiesa copta ortodossad’Egitto, si conservano alcune reliquie trasportate dalla Basilica di San Marco a Venezia.
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