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Ospedali storici italiani, cinque francobolli ne celebrano il patrimonio storico-culturale

Gli ospedali storici italiani rappresentano un importante patrimonio storico che affonda le radici in un altrettanto importante patrimonio di valori quali carità, medicina, spiritualità, cultura. Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy il 24 novembre ha emesso cinque francobolli per celebrare cinque antiche strutture ospedaliere: Ospedale S. Maria Nuova di Firenze, Ospedale Civile Ss. Giovanni e Paolo di Venezia, Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano, Ospedale Santo Spirito in Sassia di Roma, Ospedale S. Maria del Popolo degli Incurabili – MAS di Napoli. I valori, ciascuno dei quali appartiene alla tariffa B pari a € 1.25, appartengono alla serie tematica “Il Senso Civico”.

Ospedale S. Maria Nuova di Firenze

L’Arcispedale di Santa Maria Nuova è uno dei più antichi ospedali al mondo ancora in attività. Fondato nel 1288 da Folco Portinari, padre di Beatrice celebrata da Dante Alighieri, nel corso dei secoli ha rappresentato per Firenze il principale luogo di cura e assistenza.

L’edificio è un insigne monumento di architettura, a partire dalla prima corsia dell’antico Ospedale degli uomini, edificato tra il 1313 e il 1315. Comprende vari chiostri e giardini interni; tra questi il “Chiostro delle Medicherie”, realizzato tra il 1418 e il 1420.
Tra gli autori rappresentati nelle raccolte d’arte troviamo Bicci di Lorenzo, Andrea della Robbia, Giovanni Battista Paggi, Alessandro Allori, Giambologna, Volterrano, Bernardo Buontalenti, Pomarancio ed altri.

Ospedali storici italiani, cinque francobolli ne celebrano il patrimonio storico-culturale: nella foto ilfrancobollo dell’Ospedale S. Maria Nuova di Firenze

L’Ospedale Civile Ss. Giovanni e Paolo, l’Ospedale dei veneziani

La Scuola Grande di San Marco è un edificio rinascimentale, fondato dall’omonima Scuola, che si affaccia sul Campo Santi Giovanni e Paolo a Venezia, con alle spalle l’attuale Ospedale Civile di Venezia.

L’odierno Ospedale Civile SS. Giovanni e Paolo occupa gli edifici della Scuola Grande di San Marco, dell’ex Convento domenicano SS. Giovanni e Paolo e dell’ex Convento di S. Maria del Pianto; nella sua storia ha assorbito l’attività degli antichi ospedali dei Derelitti, di San Lazzaro dei Mendicanti e l’Ospizio di Calle della Testa.

Al suo interno oggi convivono un’area di cura e un’area storico-culturale, che comprende la Biblioteca antica, il Museo di Storia della medicina, il Museo di Anatomia Patologica, la Farmacia Storica, la Chiesa Ospedaliera, l’Itinerario dei medici ebrei, le raccolte d’arte e le architetture monumentali della Scuola Grande di San Marco e dell’ex Convento domenicano.

Ospedali storici italiani, cinque francobolli ne celebrano il patrimonio storico-culturale: nella foto il francobillo delll’Ospedale Civile SS. Giovanni e Paolo

Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico- Fondazione IRCCS

L’attuale Policlinico di Milano, Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico, trae la sua origine dal duca Francesco Sforza che nel 1456 porta a termine la riforma di 25 ospedali in funzione dal decimo secolo in città e nell’estensione della Diocesi, concentrandoli in una sola struttura. L’edificio ospedaliero, soprannominato “Ca’ Granda”, rappresenta la più imponente costruzione cittadina fino all’epoca moderna.

Dall’Ospedale Maggiore dipendeva il Lazzaretto, reso celebre dal Manzoni, e numerosi presidi ospedalieri. Dall’ultimo decennio dell’Ottocento l’Ente svolge la sua opera sanitaria nei padiglioni sorti di fronte all’antica struttura ospedaliera: l’odierno Policlinico.
Il formidabile patrimonio culturale comprende le raccolte d’arte, con la celebre galleria di mille ritratti dei benefattori, l’archivio storico, la biblioteca storica di medicina, le collezioni di strumenti e di preparati anatomici.

Ospedali storici italiani, cinque francobolli ne celebrano il patrimonio storico-culturale: nella foto ilfrancobollo del Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico- Fondazione IRCCS

Ospedale Santo Spirito in Sassia di Roma

A Roma il Complesso Monumentale del Santo Spirito in Sassia vanta undici secoli di nobili tradizioni di ospitalità e più di otto secoli di ininterrotta vita ospedaliera a vantaggio dei poveri, degli abbandonati e dei malati. L’ospedale affonda le radici nella “Schola Saxonum” (da cui deriva la parola “Sassia”), creata nell’anno 727 per l’accoglienza dei pellegrini sassoni.

Nel 1198, Papa Innocenzo III affidò a Marchionne d’Arezzo il compito di rifondare il complesso, affidandone la gestione a Guido di Montpellier, cavaliere e fondatore dell’Ordine Ospitaliero del Santo Spirito. Papa Sisto IV negli anni tra il 1471 e il 1478 ebbe cura di far ristrutturare l’ospedale, avvalendosi dei prestigiosi interventi dell’architetto Baccio Pontelli e dello scultore Andrea Bregno che edificarono la lunga corsia “sistina” con tiburio ottagonale al centro. Sotto il pontificato di Alessandro VII l’edificio fu ampliato con la Sala ospedaliera Alessandrina, oggi adibita a sede del Museo dell’Arte Sanitaria, inaugurato nel 1933.

La Biblioteca Lancisiana conserva volumi editi tra il XVI e il XX secolo, ricettari e manoscritti del XVIII e del XIX secolo, oltre a incisioni e tavole anatomiche.

Ospedali storici italiani, cinque francobolli ne celebrano il patrimonio storico-culturale: nella foto il francobollo dell’Ospedale Santo Spirito in Sassia di Roma

Ospedale di S. Maria del Popolo degli Incurabili e Museo delle Arti Sanitarie e Storia della Medicina, a Napoli

A Napoli la “Real Santa Casa di Santa Maria del Popolo degli Incurabili” fu fondata il 23 marzo del 1522 dalla beata Maria Lorenza Longo (1463-1542); alla nuova istituzione collaborò anche san Gaetano da Thiene. Il complesso monumentale costituisce una vera cittadella ospedaliera su Caponapoli, acropoli greco-romana della città nuova. Il cortile risale alla fondazione cinquecentesca; la Chiesa di Santa Maria del Popolo è datata al 1530; nello stesso secolo viene realizzata la “Razionalia” con un pozzo sullo Scalone detto “dei Pazzi” e la cappella dell’Arciconfraternita dei Bianchi della Giustizia. Su disegno del Vaccaro venne realizzata la meravigliosa Spezieria ancora oggi integra nella stigliatura e nel corredo.

Qui l’Associazione “Il Faro d’Ippocrate” ha dato vita al Museo delle Arti Sanitarie e Storia della Medicina. Le collezioni comprendono antichi strumenti medico-chirurgici e scientifici, documenti, reperti anatomopatologici, preparati a secco e in formalina, cere e rilievi anatomici del secolo XVIII, antiche farmacie storiche e laboratori. Tutto il percorso lega il passato all’evoluzione scientifica. L’intero complesso è attualmente in corso di ristrutturazione e per mostre ed eventi si utilizza la ex Sala del Lazzaretto all’Ospedale della Pace.

Ospedali storici italiani, cinque francobolli ne celebrano il patrimonio storico-culturale: nella foto il francobollo dell’Ospedale di S. Maria del Popolo degli Incurabili

Caratteristiche dei francobolli

  • Le vignette raffigurano, ognuna, una prospettiva interna dell’Ospedale storico rappresentato e precisamente:
    Ospedale S. Maria Nuova di Firenze: raffigura il Loggiato di ingresso, progettato da Bernardo Buontalenti nel 1574, in cui è visibile l’affresco “Annunciazione” del XVII secolo attribuito al Pomarancio;
  • Ospedale Civile SS. Giovanni e Paolo di Venezia: raffigura il Portego delle Colonne della Scuola Grande di San Marco a Venezia, 1485-1495;
  • Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano: raffigura la Sala del Capitolo d’estate, edificata nel 1637 su progetto di Francesco Richini, che ospita l’archivio storico;
  • Ospedale Santo Spirito in Sassia di Roma: raffigura le Corsie Sistine risalenti al XV secolo;
  • Ospedale S. Maria del Popolo degli Incurabili – MAS di Napoli: raffigura la Farmacia storica degli Incurabili con i vasi in maiolica del 1747-1751.

 

  • Completano i francobolli le rispettive legende “OSPEDALE S. MARIA NUOVA” “FIRENZE”; “OSPEDALE CIVILE SS. GIOVANNI E PAOLO” “VENEZIA”; “CA’ GRANDE OSPEDALE MAGGIORE POLICLINICO” “MILANO”; “OSPEDALE SANTO SPIRITO IN SASSIA” “ROMA”; “OSPEDALE S. MARIA DEL POPOLO DEGLI INCURABILI – MAS” “NAPOLI”, la scritta “ITALIA” e l’indicazione tariffaria “B”.
  • Tiratura: duecentomila quattro francobolli per ogni esemplare
  • Bozzettista: Matias Hermo
  • Indicazione tariffaria per ciascun francobollo: B, pari a 1.25€

 

  • I francobolli sono stampati dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A., in rotocalcografia; colori: cinque; carta: bianca, patinata neutra, autoadesiva, non fluorescente; grammatura: 90 g/mq; supporto: carta bianca, Kraft mono-siliconata da 80 g/mq; adesivo: tipo acrilico ad acqua, distribuito in quantità di 20 g/mq (secco); formato carta: 48 x 40 mm.; formato stampa: 48 x 36 mm.; formato tracciatura: 54 x 47 mm.; dentellatura: 9, effettuata con fustellatura. Caratteristiche del foglio: ventotto esemplari. Sulla cimosa è riprodotto il logo MIMIT monocromatico.

Dove trovare l’annullo e gli altri prodotti filatelici

L’annullo primo giorno di emissione è disponibile presso lo Spazio Filatelia di Napoli.
l francobolli e i prodotti filatelici correlati, cartoline, tessere e bollettini illustrativi saranno disponibili presso gli Uffici Postali con sportello filatelico, gli “Spazio Filatelia” di Firenze, Genova, Milano, Napoli, Roma, Roma 1, Torino, Trieste, Venezia, Verona e sul sito filatelia.poste.it.

È stata realizzata una cartella filatelica in formato A4 a quattro ante composta dai cinque francobolli singoli, cinque cartoline affrancate ed annullate e un bollettino illustrativo. Prezzo 25€.

Amedeo Vinciguerra

Nato a Cagliari mi occupo principalmente di cronaca, politica ed esteri. Ho la passione per il giornalismo da molto tempo e in passato ho collaborato con diverse testate locali in Sardegna. Cerco sempre di fornire al lettore tutto quello di cui ha bisogno.

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