Per le donne francesi, le rughe non sono più un tabù Christine Lagarde è la portabandiera della nuova tendenza, l’attrice Philippine Leroy-Beaulieu l’esempio più lampante.
Fa la scoperta di questa evoluzione del gusto femminile gallico il settimanale inglese Economist:
“Le donne francesi più anziane stanno ridefinendo l’estetica dell’invecchiamento. In Francia, le rughe potevano rovinare una carriera pubblica. Non più”.
All’evento di settembre, l’estimatrice più accanita di questo look non era in passerella, bensì in prima fila. A 61 anni, la star francese Philippine Leroy-Beaulieu, protagonista del successo di Netflix “Emily in Paris”, si è mostrata nuda attraverso un abito blu notte trasparente. Ha dimostrato, hanno detto i critici, che anche in Francia si può essere sexy a 60 anni.
Le donne francesi più anziane stanno abbandonando i codici implacabili sulla femminilità e sull’invecchiamento. Due giornaliste prossime ai 60 anni, Valérie Trierweiler, ex compagna di François Hollande, ex presidente, e Constance Vergara, hanno scritto un’ode alle donne single cinquantenni. “Ho più rughe”, dice la signora Trierweiler, 59 anni, “ma si può comunque essere attraenti”. Un altro libro sostiene che le donne sessantenni, liberate dal “peso” dello sguardo degli altri, si trovano nella loro età più libera.
Le donne in Francia sono state a lungo schiacciate tra le ingiunzioni delle teoriche femministe del dopoguerra del loro paese (che sfidano il patriarcato) e l’oggettivazione servita dalla sua cultura cinematografica e della moda (che si conforma ad essa).
Le rughe potevano rovinare una carriera pubblica. Oggi molte donne francesi anziane stanno ridefinendo l’estetica dell’invecchiamento.
Elisabeth Borne, ex primo ministro 63enne, e Christine Lagarde, presidente della Banca centrale europea 68enne, incarnano il potere d’argento.
Un sondaggio recente ha rivelato che il 24% dei francesi tra i 25 e i 34 anni si è sottoposto a un intervento di chirurgia estetica; per la fascia d’età compresa tra i 55 e i 64 anni la percentuale era solo del 13%.
Forse la serie Netflix, che i francesi fingono di detestare, ha attinto a qualcosa di più dei semplici cliché su Parigi.
Leroy-Beaulieu, che interpreta Sylvie, una responsabile del marketing con modi caustici e abiti eleganti, pensava che gli agenti di casting l’avrebbero giudicata troppo vecchia. Invece ha dimostrato alla Francia che è possibile invecchiare con grazia e ottenere comunque le battute migliori.