
Per ridurre il rischio di depressione, stai attento a questo ingrediente molto popolare (blitzquotidiano.it)
06Un’alimentazione ricca di sale potrebbe essere un fattore di rischio per la depressione. È quanto emerge da uno studio condotto su topi e pubblicato su The Journal of Immunology, che suggerisce un possibile legame tra un eccessivo consumo di sodio e l’aumento dei sintomi depressivi.
Il legame tra dieta e depressione
La relazione tra alimentazione e salute mentale è un campo di ricerca in continua evoluzione. Studi precedenti hanno già evidenziato come una dieta equilibrata, ricca di nutrienti essenziali, possa avere un impatto positivo sull’umore e ridurre il rischio di disturbi depressivi. Al contrario, il consumo eccessivo di cibi processati, ricchi di zuccheri e grassi saturi, è stato associato a un aumento della vulnerabilità alla depressione.
Il nuovo studio condotto sui topi ha indagato in particolare l’effetto di una dieta ad alto contenuto di sale sul comportamento e sulla chimica del cervello. I risultati hanno rivelato che i topi sottoposti a un’alimentazione ricca di sodio mostravano segni evidenti di depressione, un dato che potrebbe avere implicazioni significative anche per la salute mentale umana.
Lo studio
Per analizzare l’impatto del sale sulla depressione, i ricercatori hanno suddiviso i topi in due gruppi: un gruppo ha seguito una dieta normale, mentre l’altro ha ricevuto un’alimentazione con un alto contenuto di sodio per un periodo compreso tra le cinque e le otto settimane.
Durante lo studio, gli scienziati hanno utilizzato test comportamentali specifici per valutare eventuali sintomi depressivi. È emerso che i topi che seguivano la dieta ad alto contenuto di sale mostravano segni di apatia e ridotta motivazione, caratteristiche comuni nei modelli animali di depressione.
Un’ulteriore analisi ha mostrato un aumento significativo della produzione di IL-17A, una citochina coinvolta nelle risposte infiammatorie e già in precedenza associata a disturbi dell’umore. Questo suggerisce che il consumo eccessivo di sale potrebbe alterare il sistema immunitario, contribuendo allo sviluppo della depressione.
L’impatto del sale sul sistema immunitario e il cervello

La citochina IL-17A, che ha mostrato livelli elevati nei topi sottoposti a dieta ricca di sale, è nota per il suo ruolo nell’infiammazione. Studi precedenti avevano già suggerito che un’infiammazione cronica potrebbe essere un fattore chiave nello sviluppo della depressione.
Gli scienziati hanno scoperto che il sale stimolava la produzione di IL-17A in alcune cellule del sistema immunitario, in particolare nei linfociti γδT. Queste cellule sono state individuate come una delle principali fonti di IL-17A nei topi che seguivano una dieta ricca di sale.
Per verificare il legame tra IL-17A e depressione, i ricercatori hanno studiato un gruppo di topi geneticamente modificati privi di un fattore di trascrizione essenziale per la produzione di IL-17A. Nonostante seguissero la stessa dieta ricca di sale, questi topi non mostravano sintomi depressivi, confermando il ruolo della citochina nel processo.
Infine, i ricercatori hanno ridotto artificialmente il numero di cellule γδT nei topi alimentati con una dieta ricca di sale e hanno osservato una significativa riduzione dei sintomi depressivi. Questo suggerisce che l’effetto del sale sulla depressione potrebbe essere almeno in parte mediato dall’infiammazione indotta da queste cellule.
Cosa significa per l’uomo?
Anche se i risultati di questo studio sono stati ottenuti su modelli animali, offrono spunti importanti per la ricerca sulla depressione umana. Studi epidemiologici hanno già dimostrato che le persone che seguono diete ricche di alimenti processati, spesso caratterizzati da un elevato contenuto di sale, hanno un rischio maggiore di sviluppare depressione rispetto a chi segue una dieta equilibrata.
Tuttavia, bisogna interpretare i dati con cautela. Gli esseri umani sono molto più complessi dei topi e numerosi altri fattori, come il livello di attività fisica, il sonno e la predisposizione genetica, possono influenzare lo sviluppo della depressione. Inoltre, la traduzione dei risultati dagli studi sui topi agli esseri umani richiede ulteriori conferme sperimentali.
Gli effetti negativi di una dieta ricca di sale
Oltre al possibile impatto sulla salute mentale, è noto da tempo che un’eccessiva assunzione di sale può causare diversi problemi di salute fisica. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) raccomanda di non superare i 5 grammi di sale al giorno, ma la maggior parte delle persone nei paesi occidentali ne consuma ben di più.
L’eccesso di sodio è collegato a:
Aumento della pressione sanguigna, che rappresenta un importante fattore di rischio per infarti e ictus.
Problemi renali, poiché un carico eccessivo di sodio può affaticare i reni e favorire la formazione di calcoli renali.
Osteoporosi, a causa dell’aumento dell’eliminazione del calcio nelle urine.
Ritenzione idrica, che può portare a gonfiore e disagio.
Questa nuova ricerca suggerisce che l’elenco dei problemi legati al consumo eccessivo di sale potrebbe includere anche un rischio maggiore di depressione, aggiungendo un’ulteriore ragione per limitare l’assunzione di sodio nella dieta quotidiana.
Come ridurre il consumo di sale?
Adottare alcune semplici strategie può aiutare a ridurre significativamente l’assunzione di sodio senza rinunciare al gusto:
Evitare il consumo eccessivo di cibi processati, che spesso contengono quantità elevate di sale nascosto.
Sostituire il sale con spezie ed erbe aromatiche per insaporire i piatti in modo naturale.
Leggere attentamente le etichette nutrizionali per monitorare l’assunzione di sodio.
Preferire alimenti freschi e cucinati in casa, evitando snack confezionati e cibi da fast food.