Immaginiamo un’autostrada come un condotto d’acqua. La capacità di questo condotto è limitata dalla sua sezione, che determina la quantità massima di acqua (o di veicoli) che può scorrervi. Quando tutto procede senza intoppi, l’acqua (o i veicoli) fluiscono a una velocità costante. Tuttavia, quando si verifica un restringimento del condotto (come una riduzione delle corsie), l’acqua rallenta e può fermarsi, creando una strozzatura che rallenta il flusso fino a farlo riprendere una volta superato l’ostacolo.
Anche in assenza di ostacoli fisici, il traffico può diventare semi-saturo o saturo. Durante i periodi di punta, quando il numero di veicoli è uguale o superiore alla capacità dell’autostrada, basta una piccola perturbazione per causare un rallentamento significativo. Questo può essere causato da un veicolo che cambia corsia, un conducente che rallenta per curiosità o distrazione, o altre piccole variazioni nella velocità.
Queste perturbazioni possono generare un effetto a fisarmonica: i veicoli iniziali rallentano, costringendo quelli successivi a fare lo stesso. Questo rallentamento si propaga a ritroso, diventando sempre più lento fino a causare un arresto completo del traffico. Questo fenomeno non richiede eventi catastrofici come incidenti, ma può essere innescato da piccole variazioni nelle condizioni del traffico.
Il fenomeno delle code inspiegabili è simile al famoso “effetto farfalla” teorizzato dal meteorologo Edward Lorenz negli anni ’60. In un sistema complesso come il traffico autostradale, una piccola variazione può portare a un cambiamento enorme. Più complesso è il sistema, maggiore sarà il cambiamento.
Per evitare la formazione delle code, sarebbe necessario che tutti i veicoli mantenessero una velocità costante, una distanza adeguata e invariata rispetto ai veicoli che li precedono. Questo scenario potrebbe diventare realtà con l’adozione della guida totalmente autonoma, in cui i veicoli sono in grado di procedere in modo lineare grazie a radar e telecamere, eliminando le variazioni indotte dal fattore umano.
Negli Stati Uniti, spesso le code sulle autostrade non sono del tipo stop&go, ma piuttosto delle “moving line”, file in lento ma costante movimento. Questo approccio riduce la durata delle code e potrebbe essere un esempio da seguire. In sintesi, la formazione delle code in autostrada è spesso dovuta a piccole perturbazioni nel flusso del traffico, che si propagano a ritroso creando un rallentamento significativo. L’adozione di tecnologie di guida autonoma potrebbe offrire una soluzione efficace, mantenendo il traffico fluido e riducendo la formazione delle code.
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