La psoriasi è una malattia infiammatoria cronica della pelle che colpisce milioni di persone in tutto il mondo. Sebbene le sue cause non siano ancora completamente comprese, la ricerca ha evidenziato una combinazione di fattori genetici, ambientali e immunologici come possibili scatenanti. Tra questi, il ruolo della dieta sta guadagnando sempre più attenzione. Una recente ricerca pubblicata su JAMA Dermatology ha sollevato una questione cruciale: gli alimenti ultra processati, ampiamente consumati nelle diete moderne, possono influenzare negativamente l’andamento della psoriasi, contribuendo a peggiorare i sintomi e a favorire le riacutizzazioni.
Che cosa sono gli alimenti ultra processati?
Gli alimenti ultra processati, noti anche come UPF (dall’inglese ultra-processed foods), sono prodotti industriali realizzati attraverso una combinazione di ingredienti raffinati, additivi chimici e tecniche di lavorazione intensiva. Questi cibi includono patatine confezionate, snack dolci e salati, bibite gassate, carni lavorate come wurstel e salsicce, prodotti pronti surgelati e barrette energetiche.
Questi alimenti sono progettati per essere economici, gustosi e facili da conservare, ma spesso sacrificano la qualità nutrizionale in favore della praticità. Gli UPF sono tipicamente ricchi di zuccheri raffinati, grassi saturi, conservanti e coloranti artificiali, e contengono basse quantità di nutrienti essenziali come fibre, vitamine e minerali.
La ricerca che collega gli UPF alla psoriasi
Uno studio condotto in Francia tra il 2021 e il 2022, parte del progetto NutriNet-Santé, ha coinvolto oltre 18.000 partecipanti di età compresa tra 62 e 70 anni. I dati raccolti includevano informazioni auto-riportate sui sintomi della psoriasi e sulle abitudini alimentari. I risultati hanno mostrato una correlazione significativa tra un elevato consumo di alimenti ultra-processati e la presenza di psoriasi attiva.
Anche tenendo conto di fattori confondenti come l’età, l’indice di massa corporea (BMI), il consumo di alcol e altre comorbilità, il legame tra alimenti ultra-processati e peggioramento della psoriasi si è mantenuto solido. Questo suggerisce che gli UPF possano avere un effetto pro-infiammatorio indipendente, aggravando i sintomi della malattia.
Tuttavia, lo studio ha anche sottolineato alcune limitazioni, come la natura auto-riportata dei dati sulla psoriasi, che potrebbe influire sull’accuratezza delle diagnosi. Quando sono stati considerati solo i casi confermati da dermatologi, l’associazione con gli UPF non è risultata statisticamente significativa, lasciando aperta la necessità di ulteriori ricerche.
Come gli UPF influenzano la psoriasi
La psoriasi è caratterizzata da un’infiammazione sistemica, e gli alimenti ultra-processati sembrano contribuire a peggiorare questa condizione attraverso diversi meccanismi. Gli UPF sono noti per:
- Promuovere l’infiammazione sistemica: Gli ingredienti comuni negli UPF, come zuccheri raffinati, grassi trans e additivi chimici, stimolano processi infiammatori nel corpo. Questo è particolarmente problematico per le persone con psoriasi, poiché l’infiammazione è un elemento chiave della malattia.
- Alterare il microbioma intestinale: Il microbiota intestinale svolge un ruolo cruciale nella regolazione del sistema immunitario. Gli UPF, poveri di fibre e ricchi di additivi, possono ridurre la diversità batterica nell’intestino e aumentare la permeabilità intestinale, una condizione nota come “leaky gut”. Questo consente a molecole pro-infiammatorie, come i lipopolisaccaridi (LPS), di entrare nel flusso sanguigno, esacerbando l’infiammazione sistemica e i sintomi della psoriasi.
- Indurre alterazioni epigenetiche: Gli additivi chimici e i conservanti presenti negli UPF possono influire sull’espressione genica, soprattutto in individui geneticamente predisposti alla psoriasi. Questo può accelerare l’insorgenza della malattia o peggiorarne i sintomi.
- Favorire l’obesità e la disregolazione metabolica: Gli UPF sono associati a un aumento del rischio di obesità, diabete e altre condizioni metaboliche, che a loro volta sono fattori di rischio indipendenti per la psoriasi.
L’importanza della dieta nella gestione della psoriasi
La connessione tra dieta e psoriasi è un campo di studio in espansione. Sebbene la malattia abbia una componente genetica significativa, i fattori ambientali e lo stile di vita possono influenzare notevolmente la sua progressione e gravità. La dieta gioca un ruolo centrale in questo contesto.
Alcuni alimenti, come frutta, verdura, cereali integrali e pesce ricco di omega-3, hanno dimostrato di avere effetti anti-infiammatori e possono contribuire a ridurre i sintomi della psoriasi. Al contrario, una dieta ricca di alimenti ultra-processati sembra aggravare la condizione, come suggerito dalla recente ricerca.
Opinioni degli esperti
Il Dr. Lawrence Green, dermatologo del Maryland, ha sottolineato che questa è una delle prime ricerche a esplorare il legame diretto tra UPF e psoriasi attiva. Secondo Green, gli effetti negativi degli UPF potrebbero essere simili a quelli osservati con un BMI elevato, l’ipertensione e altre comorbilità, tutte condizioni che peggiorano la psoriasi.
La Dr.ssa Rachel Day, esperta di dermatologia in California, ha aggiunto che gli UPF possono influenzare la psoriasi attraverso molteplici meccanismi, inclusa l’interruzione del microbioma intestinale e l’induzione di infiammazione sistemica. Ha inoltre evidenziato il ruolo degli additivi chimici e delle alterazioni epigenetiche nella progressione della malattia.
Tuttavia, alcuni esperti, come il dermatologo Daniel Glass del Regno Unito, hanno espresso cautela, sottolineando la necessità di ulteriori ricerche per confermare questi risultati. In particolare, sarebbe importante condurre studi su larga scala con diagnosi confermate da dermatologi e una classificazione più dettagliata degli alimenti ultra-processati consumati dai partecipanti.