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Perché un gatto può percorrere più di mille chilometri per tornare a casa?

La vicenda di Rayne Beau, un gatto domestico che ha percorso ben 1.287 chilometri per ritornare a casa, ha suscitato stupore e ammirazione. Questo piccolo felino si era smarrito durante una vacanza nel parco nazionale di Yellowstone, un luogo sconosciuto e molto distante dalla sua abitazione in California. Eppure, contro ogni previsione, Rayne Beau è riuscito a ritrovare il proprio territorio, come spinto da un richiamo misterioso. La domanda che tutti si pongono è: come ha fatto a orientarsi e a percorrere una distanza così lunga?

Il segreto dei gatti: un forte istinto territoriale

Per comprendere il comportamento di Rayne Beau, è utile analizzare la natura territoriale dei gatti. Questi animali dividono il proprio spazio vitale in diverse zone, ognuna destinata a un’attività specifica: cibo, riposo, caccia e bisogni. Per i gatti, il concetto di “casa” è strettamente legato a un luogo familiare che riconoscono grazie ai feromoni, sostanze chimiche che rilasciano per marcare il territorio. Tali marcature non sono visibili all’occhio umano, ma svolgono un ruolo fondamentale, permettendo ai gatti di orientarsi e di riconoscere i confini del proprio ambiente sicuro. A differenza dei cani, che tendono a formare legami con i membri del proprio gruppo, i gatti trovano sicurezza e stabilità nel proprio territorio.

Perché un gatto può percorrere più di mille chilometri per tornare a casa? (foto ANSA) – Blitz quotidiano

Il mistero dell’orientamento nei gatti

L’impresa di Rayne Beau non è unica: esistono altri casi di gatti che hanno compiuto lunghi viaggi per tornare a casa. Secondo Marisa Palmero, veterinaria esperta in comportamento felino, i gatti usano i feromoni per orientarsi, ma potrebbero sfruttare anche altri strumenti naturali. Esistono infatti teorie che suggeriscono che i gatti, come alcuni uccelli e altri animali, possano percepire i campi magnetici terrestri, che li aiuterebbero nell’orientamento su lunghe distanze. Questo, unito al loro eccellente senso dell’olfatto e all’istinto territoriale, spiegherebbe come riescano a ritrovare la strada di casa.

La differenza tra gatti e cani nel ritorno a casa

Un aspetto importante del comportamento felino è la loro indipendenza: i gatti non cercano i loro proprietari come i cani, ma tornano nei luoghi che identificano come sicuri e familiari. I cani, in quanto animali da branco, traggono conforto dalla vicinanza del gruppo. I gatti, invece, preferiscono la stabilità del proprio territorio. Questo legame con il territorio si manifesta anche in età adulta, quando le madri incoraggiano i cuccioli a cercare nuove aree per evitare competizioni, sviluppando così un forte senso dell’orientamento e adattabilità.

 

Filippo Limoncelli

Romano, papà e giornalista. Scrivere di calcio è stata la mia vera e prima passione. Parallelamente, le mie altre grandi passioni, sono la musica e viaggiare. Tuttavia, credo fermamente che la pigrizia abbia il suo valore.

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