I morti sul lavoro sono stati 1.041 solo nel 2023. Una cifra enorme, inaccettabile. Urgono provvedimenti strutturali. La Uil, per rimarcare la dovuta attenzione sulla sicurezza e rispetto delle norme ha organizzato in Piazza del Popolo a Roma – giusto nel giorno della festa del papà – una singolare manifestazione: più di 1.000 bare di cartone disposte in file parallele nel cuore di Roma. Su alcune bare c’erano le croci, su altre no, anche in memoria delle vittime di religione non cristiana. Una “parata “ scioccante in nome di tanti padri e madri che sono usciti per andare al lavoro e mai tornati a casa. Ha spiegato il segretario Bombardieri: ”Le bare in piazza? Un modo per sensibilizzare l’opinione pubblica ma soprattutto per costringere la politica ad agire perché la direzione intrapresa dal governo è apprezzabile, ma non basta. La trovata della “patente a crediti per le aziende” che vogliono essere in regola e che dovrebbe partire da ottobre, non piace al sindacato perché da’ l’idea di misurare la vita umana in punti”.
L’occasione, e il richiamo mediatico, ha obbligato il sindacato a richiedere interventi più incisivi su altri fronti. Ad esempio c’è stata la richiesta di introdurre, sul modello dell’omicidio nautico, anche il reato di omicidio per mancato rispetto delle norme sul lavoro, e più fonti e più ispezioni, sin da subito, perché il piano triennale per l’assunzione di nuovi ispettori viene ritenuto insufficiente.
Il mondo del lavoro cerca un dialogo col governo ma, nello stesso tempo, si mobilita. Venerdì 22 alla Leopolda è prevista una assemblea nazionale dei rappresentanti per la sicurezza che rilancerà nuovi scioperi. Si muove anche la CGIL: per l’11 aprile ha organizzato una manifestazione per chiedere garanzie su salute e sicurezza, ma anche una diversa riforma fiscale. Il 20 aprile è prevista una nuova grande manifestazione nazionale che si terrà a Roma.
L’iniziativa della UIL – un flashmob con più di 1.000 bare – ha colpito nel segno. Il sindacato ha detto: ”Sembra di sentire il grido di aiuto delle famiglie di tante persone che non sono più tornate a casa”. La UIL, come gli altri sindacati, giustamente non si rassegna all’idea che si tratti di morti inevitabili; di qui l’impegno a sollecitare la politica a mettere in campo tutti i provvedimenti necessari a rafforzare la prevenzione, investire in sicurezza, sanzionare chi non rispetta le regole.
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