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Ponte dell’Immacolata, perché non devi perderti questo borgo dell’Umbria

Con l’avvicinarsi del Ponte dell’Immacolata, molti iniziano a pianificare brevi vacanze per immergersi nella magia del Natale. Tra i luoghi più suggestivi in Italia, c’è un affascinante borgo medievale nel cuore dell’Umbria che spicca come una destinazione imperdibile per chi vuole respirare la vera atmosfera natalizia. Questa città, che si trasforma in un gioiello incantato durante le festività, offre non solo bellezze storiche e artistiche, ma anche uno spettacolo unico al mondo: l’Albero di Natale più grande del pianeta.

Stiamo parlando di Gubbio, la cui tradizione natalizia dell’albero di Natale è iniziata nel 1981, quando un gruppo di volontari ha ideato un progetto ambizioso e visionario: illuminare il Monte Ingino, che sovrasta la città, con un’enorme sagoma di albero di Natale. Da allora ogni anno, con una cerimonia di accensione solenne, Gubbio si accende di luci e calore natalizio, attirando migliaia di turisti da tutto il mondo.

L’albero di Natale più grande del mondo

La straordinaria realizzazione dell’Albero di Natale di Gubbio non è solo uno spettacolo visivo, ma un’impresa che unisce tradizione, tecnologia e comunità. L’albero, che si estende per 750 metri sulle pendici del Monte Ingino, è visibile da chilometri di distanza e copre una superficie di ben 130.000 metri quadrati. Con una base larga 450 metri e una stella luminosa di 1.000 metri quadrati sulla cima, è stato inserito nel Guinness dei Primati come il più grande del mondo.

La sua sagoma è composta da 700 luci multicolori che brillano nelle fredde notti invernali, creando un’atmosfera magica che avvolge tutto il borgo. La progettazione e l’installazione dell’Albero richiedono un impegno straordinario: 1.300 ore di lavoro, 7.500 metri di cavi e oltre 1.350 prese e spine per alimentare le luci. A rendere possibile questa meraviglia sono i volontari locali, noti come “Alberaioli”, che ogni anno dedicano il loro tempo e le loro competenze a portare avanti questa tradizione.

Negli ultimi anni, l’albero di Natale di Gubbio è diventato anche un modello di sostenibilità. L’energia necessaria per alimentare le sue luci proviene in larga parte da un impianto fotovoltaico, riflettendo l’impegno della città verso un futuro più green e rispettoso dell’ambiente.

La cerimonia di accensione tra emozione e tradizione

Il momento clou del Natale a Gubbio è senza dubbio la cerimonia di accensione dell’Albero, che si svolge ogni anno il 7 dicembre. Questo evento attira visitatori da tutta Italia e oltre, trasformando la città in un palcoscenico di emozioni e magia. La cerimonia non è solo un’occasione per ammirare lo spettacolo delle luci, ma anche un momento di riflessione sui valori universali della fratellanza e della solidarietà.

Nel corso degli anni, personalità di spicco hanno partecipato all’accensione, portando con sé un messaggio di pace e speranza. Tra questi, Papa Francesco, Papa Benedetto XVI e l’ex Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. L’evento si arricchisce di musica, spettacoli e un’atmosfera che unisce tutti i presenti, dai residenti ai turisti, in uno spirito di comunità unico.

Gubbio e la magia del Natale tra storia e tradizione

Oltre all’Albero di Natale, Gubbio offre un’esperienza natalizia completa grazie alle sue vie medievali, illuminate da decorazioni scintillanti e avvolte in un’atmosfera da favola. Passeggiare per le strade di questo borgo significa immergersi in una storia millenaria, fatta di architetture straordinarie e tradizioni ancora vive.

Uno dei luoghi simbolo di Gubbio è la Piazza Grande, un esempio unico di piazza pensile che si affaccia sulla valle sottostante. Da qui si può ammirare il Palazzo dei Consoli, un capolavoro dell’architettura medievale che testimonia l’importanza della città nei secoli passati. Durante il periodo natalizio, la piazza si anima con mercatini, bancarelle di artigianato e spettacoli che catturano lo spirito del Natale.

Altre tappe imperdibili sono la Basilica di Sant’Ubaldo, che custodisce le reliquie del santo patrono di Gubbio, e il Teatro Romano, che racconta la storia dell’antica città. Per chi ama la cultura e le tradizioni locali, il Museo delle Arti e dei Mestieri presso Palazzo Beni offre uno sguardo sulle antiche attività artigianali che hanno caratterizzato la vita economica e sociale della città.

ChristmasLand: un viaggio nel cuore del Natale

Dal 23 novembre al 6 gennaio 2025, Gubbio ospita un evento straordinario che arricchisce ulteriormente l’offerta natalizia della città: ChristmasLand. Questo mondo magico, allestito all’interno di un antico palazzo nobiliare, è un’esperienza immersiva che cattura l’immaginazione di grandi e piccini.

ChristmasLand è un vero e proprio paradiso natalizio, con scenografie a tema, elfi, illusioni ottiche e presepi provenienti da tutto il mondo. Tra le attrazioni principali c’è la proiezione di una favola natalizia su una grande parete di pietra, in cui il personaggio di Nino accompagna i visitatori in un viaggio alla scoperta di Babbo Natale. Per i più piccoli, la Casa Rovesciata e la possibilità di incontrare Babbo Natale in persona sono momenti di pura magia.

Una delle novità più sorprendenti di quest’anno è un ologramma realistico di Babbo Natale, che accoglie i visitatori raccontando storie e tradizioni legate a Gubbio. Questo progetto innovativo è frutto della collaborazione con la società Oloproject, che ha portato la tecnologia al servizio della magia natalizia.

ChristmasLand si estende su 700 metri quadri e offre un’esperienza completa per tutta la famiglia. L’apertura segue un calendario ben definito, che include i giorni clou delle festività natalizie, rendendo Gubbio una destinazione ideale per il Ponte dell’Immacolata e oltre.

Claudia Montanari

Nata nel 1985 a Roma. Una laurea in lettere con indirizzo moda e comunicazione, sostengo che Roberto Rossellini, lo Stedelijk Museum, Naruto e Lena Dunham mi abbiano cambiato la vita. Da più di 10 anni lavoro come society journalist per ladyblitz e blitzquotidiano occupandomi di moda, lifestyle, salute, viaggi e bellezza.

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