Sono attivi da oggi in cinque uffici postali i servizi del ministero della Giustizia. Parte così la fase operativa del progetto Polis di Poste Italiane, per settemila uffici: offrirà ai cittadini dei Comuni con meno di 15 mila abitanti uno sportello unico della Pubblica Amministrazione all’interno degli uffici postali. I primi nei comuni di Candelo (Biella), Tolmezzo (Udine), Chiusa (Bolzano), Candiana (Padova), Alberobello (Bari). “L’attuazione del progetto conferma il ruolo dell’infrastruttura di Poste come motore di crescita economica e sociale del Paese e ribadisce la nostra missione di servizio”, rileva l’a.d. di Poste Italiane Matteo Del Fante.
Entro aprile saranno 200 gli uffici postali Polis, numero che salirà a 1.500 alla fine del 2023 per arrivare ai 7mila uffici postali nei comuni più piccoli. Polis è la prima iniziativa presentata da un’azienda italiana ad aver ottenuto l’autorizzazione dalla Commissione Europea, che lo finanzierà per 800 milioni su un valore complessi di quasi 1 miliardo e 200 milioni di euro.
Con l’attivazione dei primi servizi per i piccoli comuni, ai i primi cinque uffici postali Polis ci si potrà rivolgere sia per i tradizionali servizi postali e finanziari, sia per fruire dei servizi di Volontaria Giurisdizione (il ricorso per l’istituzione dell’Amministratore di Sostegno e di Rendiconto dello Stato Patrimoniale dell’Amministrato), grazie ad una convenzione firmata fra il ministero delle Imprese e del Made in Italy, il ministero della Giustizia e Poste Italiane.
Come l’azienda aveva annunciato, di fronte all’enorme platea di settemila sindaci riuniti a Roma alla Nuvola di Fuksas, la capillarità della rete e la digitalizzazione gli uffici postali di Polis, dotati di nuovi spazi e di una piattaforma tecnologica avanzata, permetteranno di fornire servizi delle Pubbliche amministrazioni centrali e locali ”nel rispetto dei principi di equità, sussidiarietà e sostenibilità ambientale”. Il progetto, incluso nel piano nazionale per gli investimenti complementari dell’Italia, che integrano il PNRR, ”ha l’obiettivo di favorire la coesione economica, superare il digital divide, fornire supporto alle aree svantaggiate o periferiche del Paese e sostenerne il rilancio”.
”Poste Italiane trasformerà gli uffici postali dei Comuni interessati in hub in grado di fornire un’ampia gamma di servizi della pubblica amministrazione – commenta l‘a.d. di Poste Italiane, Matteo Del Fante – . L’attuazione del progetto conferma il ruolo dell’infrastruttura di Poste Italiane come motore di crescita economica e sociale del Paese e ribadisce la nostra missione di servizio che si basa sul valore della capillarità come elemento-chiave della filosofia di impresa di Poste Italiane e si muove per contrastare il processo di progressivo abbandono dei territori”.
”Il progetto Polis – aggiunge il condirettore generale di Poste Italiane, Giuseppe Lasco – è il segno tangibile di come la rapida attuazione del Pnrr si traduca in servizi concreti per migliorare la qualità della vita e il benessere di milioni di italiani che vivono nelle aree interne del Paese. Il progetto procede secondo i programmi ed entro l’anno saranno operativi 1500 uffici postali, rinnovati dal punto di vista tecnologico, energetico e logistico”.
I nuovi servizi saranno erogati nell’Ufficio Postale sia attraverso gli sportelli e le sale dedicate e successivamente, per gli ulteriori servizi resi disponibili dal Ministero della Giustizia, anche in modalità digitale con totem innovativi che permetteranno al cittadino di effettuare le proprie richieste in modalità self. ”Così il ministero della Giustizia, in sinergia con Poste Italiane, garantirà nuovi punti di accesso ai servizi secondo la prospettiva di una ”giustizia di prossimità” con un accesso al sistema giudiziario il più possibile vicino ai cittadini, riducendo l’impatto sugli uffici giudiziari”, viene evidenziato.
Mentre Poste ”conferma, ancora una volta, non solo la missione al servizio del sistema Paese ma anche il valore della capillarità, elemento fondante del proprio fare impresa, in netta controtendenza con il progressivo abbandono dei
territori”.