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Quali sono le tendenze del vino nel 2024?

Il consumo del vino nel 2024 vede al centro diverse tendenze interessanti, la maggior parte delle quali non sono passeggere, ma si rivelano ormai in auge da anni. Il settore è in fermento, rivelandosi espressione di un modo di vivere in cui insieme al gusto viene dedicata una spiccata attenzione alla genuinità: le coltivazioni biologiche e più in generale quelle naturali sono sempre più apprezzate. In questo contesto, i vini italiani si caratterizzano per standard di qualità eccellenti, qualcosa che vale sia per le bottiglie più ricercate che per quelle che presentano un costo più contenuto. Un aspetto, quest’ultimo, a cui i consumatori sono particolarmente attenti, nello Stivale ma anche all’estero, dove le proposte del Belpaese riscontrano un successo costante. Quelle che abbiamo indicato sono soltanto alcune delle tendenze del mercato del vino nel 2024. Per scoprire le altre tendenze interessanti non vi resta che proseguire nella lettura.

Vino e giovani: le tendenze del 2024

Il consumo del vino nel 2024 varia molto in base alla fascia d’età delle persone. Secondo Vinetur e Wine Meridian, il 35% dei giovani tra i 21 e i 29 anni beve alcol, ma non il vino in maniera “diretta”. Prediligono dei cocktail “Ready to Drink” a base di vino e pronti per il consumo: questa tipologia di bevanda l’anno precedente ha infatti registrato una crescita pari al 25%.

Innovazioni nel settore del vino: l’acquisto è sul web!

L’acquisto del vino sul web è una pratica che da un lato presenta il vantaggio di poter accedere a vini e spirits di aziende locali a prezzi interessanti, e dall’altro di potersi avvalere di una consulenza da remoto altamente qualificata. In questo modo si possono provare bottiglie che risultano più difficili da reperire presso gli store in presenza, in grado di venire incontro alle variazioni dei gusti nel mondo del vino e all’accostamento di ricette sempre diverse. Tale modalità di acquisto del vino, secondo uno studio effettuato da Iwsr – Drinks Market Analysis è ancora una tendenza rilevante nel settore, nonostante si preveda che la sua crescita sarà pari al 2% in un anno e quindi sia meno ripida rispetto al passato.

Vino e consumi: local è meglio!

Nel 2024 i consumatori manifestano una preferenza soprattutto verso i vini locali, in particolare su scala regionale. Secondo i dati raccolti da Liv-ex Italia 100, le etichette italiane stanno crescendo del 9,2% e i vini regionali che stanno riscuotendo maggior interesse sono quelli provenienti dalle regioni Marche e Abruzzo, mentre i migliori vini da investimento si confermano essere quelli del Piemonte e della Toscana.

Tendenze del vino 2024: le produzioni più apprezzate all’estero

In base a quanto riporta uno studio realizzato da Oemv, al momento i Paesi leader nel settore export che vede al centro il vino sono tre: Italia, Spagna e Francia, Stati che presentano produzioni diverse e con altrettante caratteristiche. L’Italia è prima quando si parla di qualità in rapporto al prezzo, mentre la Francia, grazie a una regolamentazione tra le prime a valorizzare tecniche e territorio, eccelle nelle bottiglie di fascia alta: pur vendendo meno, è prima nel fatturato. La Spagna, infine, viene apprezzata per il vino sfuso. Quali sono nel mercato del vino nel 2024 le produzioni più rinomate tra quelle del Belpaese? Parliamo in primo luogo delle bottiglie a marchio DOC e DOCG, tra cui spiccano il Prosecco DOC, il Chianti DOC, il Montepulciano d’Abruzzo DOC e il Brunello di Montalcino DOC. A essere apprezzate sono soprattutto le bollicine, in special modo Prosecco e Franciacorta, insieme ai vini fermi. Nella categoria degli spirits invece, vengono ricercati in particolare grappe e whisky, insieme ad aperitivi alcolici e amari.

Gianluca Pace

Laureato in Storia contemporanea, a Blitz quotidiano dal 2011. Qui mi occupo, si fa per dire, di quel che accade in questa misera Italia e nei dintorni. Con queste poche righe dovrei mettere in risalto, con un po’ di ironia e senza farlo notare troppo, le mie poche qualità. Ma insomma, alla fine che ci frega?

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