In America si interrogano sulle donne “regine della truffa”: questione di soldi o ricerca di attenzioni?

Mentre si moltiplicano negli Stati Uniti le “regine della truffa”, cioè donna capaci di imbrogli fuori del comune, si accende il dibattito su quali siano i loro veri scopi. Soldi, certo, ma non solo, perché molti delinquenti comuni non sarebbero disposti a sfigurarsi con l’acido per qualche misera donazione.

Bethany Storro, invece, lo ha fatto e per due settimane i media le hanno creduto. La giovane  si era infatti versata dell’acido in faccia lo scorso 30 agosto e aveva poi sostenuto di essere stata attaccata da una donna di colore in un parco.

Un caso simile a quello di Ashley Todd, la volontaria impegnata nella campagna presidenziale di John McCain, che si era incisa in faccia una B al contrario e aveva sostenuto di essere stata sfregiata da un supporter di Obama, ovviamente di colore.

Se questi due casi potrebbero avere una matrice di intolleranza razziale, quello della spregiudicata Ashley Kirilow pare invece del tutto economico. La ragazza, infatti, aveva finto di essere affetta da un cancro e aveva raccolto più di 20 mila dollari in beneficienza, prima di essere smascherata.

Simile il caso di Jessica Vega, che aveva “puntato” sulla leucemia per ottenere diverse donazioni da commercianti locali. O quello della celebre Kari Farrell, che ripuliva le sue prede maschili raccontando loro di essere in fin di vita e/o di avere un pericoloso ex-fidanzato da cui doveva assolutamente sfuggire, possibilmente con un po’ di contanti in prestito.

Se molte di queste donne, scrive il sito Jezebel, hanno ricavato denaro dalle loro truffe, il vero denominatore comune pare più quello della spasmodica ricerca di attenzioni. Un bisogno psicologico, dunque, che se anche può spiegare le loro azioni, di certo non basta a giustificarle.

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