Non sempre ristorante stellato è sinonimo di successo e continuità: solo nell’ultimo anno se ne sono chiusi 18
Il mondo della ristorazione da qualche anno a questa parte, grazie all’incursione del mondo dello spettacolo, in particolare quello televisivo, è diventato pop. Il cibo e in particolare il ruolo del cuoco ha subito una metamorfosi che mostra una profonda sfumatura chiamata intrattenimento.
Eppure, prima del boom dei cooking show, che dai primi anni Duemila hanno iniziato a prendere piede nel piccolo schermo, i ristoranti esistevano e in particolare quelli stellati erano comunque una realtà, seppur d’élite.
Oggi ristorante stellato è sinonimo di Antonino Cannavacciuolo, Carlo Cracco, Bruno Barbieri, Alessandro Borghese, solo per citare i più celebri che sono di fatto delle vere e proprie star. Eppure, fuori dai set televisivi, lontani dalle telecamere da Nord a Sud dello Stivale, la ristorazione stellata è in continuo movimento, con nuove aperture e improvvise chiusure, con situazioni a volte difficili per alcuni ristoratori, che si vedono infine costretti ad abbassare definitivamente la saracinesca.
I ristoranti stellati che non ci sono più
Ottenere la stella per uno chef è il traguardo più ambito ma questo comporta successivamente una mole di lavoro maggiore che non sempre è facile da sostenere. Secondo gli ultimi aggiornamenti nell’ultimo anno una serie di fattori, hanno messo a dura prova molti ristoranti stellati.
Le difficoltà economiche legate all’aumento dei costi e alla carenza di personale qualificato, hanno portato alla chiusura di ben 18 ristoranti stellati in diverse regioni.
In Lombardia, chiusure importanti includono VIVA di Viviana Varese e Bianca sul Lago di Emanuele Petrosino, con i rispettivi chef che si sono trasferiti in nuove sedi. Altre chiusure includono Vitium di Crema, Lino di Pavia (per ristrutturazione) e il Cannavacciuolo Cafè e Bistrot a Novara, mentre Spazio 7 e RistoranTino & C. hanno chiuso in Piemonte.
In Liguria hanno cessato l’attività la Locanda Tamerici e Orto by Jorg Giubbiani, mentre in Trentino è chiuso il Senso al Mart. Anche in Versilia, Franco Mare e Il Parco di Villa Grey hanno subito cambiamenti. A Viterbo, lo chef Lorenzo Iozzia ha chiuso Casa Iozzia, citando la mancanza di personale e margine economico adeguato.
Al Sud, Napoli ha visto l’apertura di un ristorante sotto l’insegna Alain Ducasse che ha sostituito Il Comandante. Altri cambiamenti includono la chiusura de Il Faro di Capo d’Orso a Maiori e lo spostamento del progetto Mammà da Capri a Torino. In Sardegna, Somu a Baja Sardinia e Dal Corsaro a Cagliari hanno chiuso, quest’ultimo per ristrutturazione aziendale.