Il ritorno in ufficio dopo un periodo di vacanza o di smart working prolungato è spesso accompagnato da un mix di emozioni, che spaziano dalla nostalgia per la libertà estiva alla preoccupazione per le sfide quotidiane che ci attendono. Settembre, più di gennaio, segna per molti l’inizio di un nuovo anno lavorativo, e con esso arrivano i soliti impegni: trovare il parcheggio, affrontare i colleghi meno simpatici, riprendere la routine e, per molti, rimpiangere la flessibilità dello smart working.
Per affrontare questo ritorno senza stress e con la giusta energia, è fondamentale adottare alcune strategie mirate che possano rendere la transizione più fluida e sostenibile. Gli esperti di benessere mentale e psicologia organizzativa concordano su alcuni punti fondamentali che possono fare la differenza tra un rientro traumatico e uno sereno. La chiave sta nel creare un equilibrio tra vita privata e professionale, mantenendo allo stesso tempo alta la motivazione e l’efficienza.
Iniziamo con il riconoscere che il ritorno in ufficio, soprattutto dopo un periodo di assenza, è un passaggio cruciale sia per i lavoratori che per le aziende. Francesco Di Liberto, nel suo libro “Back to the Office – Sfide ed Opportunità per Aziende e Lavoratori”, analizza questo momento come un’opportunità per ridefinire i rapporti professionali e per introdurre nuovi modelli di lavoro che possano favorire un migliore equilibrio tra vita privata e lavoro. Di Liberto sottolinea come la struttura fisica dell’ufficio, insieme alla cultura aziendale, giochi un ruolo essenziale nel plasmare l’esperienza lavorativa quotidiana.
Un elemento cruciale in questa fase di transizione è il supporto che i manager possono offrire ai loro dipendenti. Ian Talbot, amministratore delegato di una nota azienda inglese, evidenzia l’importanza di creare un ambiente lavorativo che favorisca la felicità e il benessere dei dipendenti per massimizzare la produttività. Talbot propone di adottare strategie flessibili, come lo smart working, soprattutto per le donne con famiglie a carico, e di fornire supporto emotivo e pratico, come dispositivi di regolazione della temperatura per le donne in menopausa o l’adeguamento dei dress code aziendali.
Oltre alle misure aziendali, è altrettanto importante che i lavoratori adottino comportamenti che favoriscano il loro benessere psicofisico. Jason Walker, un esperto di benessere mentale sul posto di lavoro dell’Adler University di Chicago, suggerisce quattro principi fondamentali per affrontare il rientro in ufficio con serenità e per mantenere un equilibrio stabile nel tempo.
Il primo principio riguarda la gestione dei confini lavorativi. È essenziale stabilire dei limiti chiari riguardo alla propria disponibilità e rispettarli rigorosamente. Questo significa definire un programma di lavoro che permetta di conciliare al meglio gli impegni professionali con la vita privata, evitando di accettare compiti extra che potrebbero compromettere il proprio equilibrio. La chiave è comunicare apertamente con i superiori, spiegando l’importanza di rispettare questi confini per garantire una migliore performance durante le ore lavorative.
Un altro punto fondamentale è l’importanza delle pause durante la giornata lavorativa. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, concedersi delle pause regolari non riduce la produttività, anzi la aumenta. Walker consiglia di integrare brevi momenti di relax nella routine quotidiana, come una passeggiata all’aria aperta o una pausa caffè, per ricaricare le energie e migliorare la concentrazione.
Il terzo consiglio di Walker riguarda l’ottimizzazione dello spazio di lavoro, in particolare il venerdì, il giorno che introduce al weekend. Creare un ambiente di lavoro ordinato, ben illuminato e piacevole può avere un impatto significativo sulla qualità del lavoro. Inoltre, vestirsi in modo più informale e comodo il venerdì può contribuire a ridurre lo stress e a creare un’atmosfera più rilassata.
Infine, Walker sottolinea l’importanza della consapevolezza, ovvero dedicare del tempo a pratiche di mindfulness o meditazione. Queste tecniche, anche se applicate solo per pochi minuti al giorno, possono alleviare lo stress e migliorare la resilienza emotiva, permettendo di affrontare le sfide lavorative con maggiore serenità.
Un altro aspetto cruciale da considerare nel ritorno al lavoro è l’ambiente fisico dell’ufficio. Il modo in cui gli spazi lavorativi sono progettati e organizzati può influire significativamente sul benessere e sulla produttività dei dipendenti. Nel libro “Back to the Office: 50 Revolutionary Office Buildings and How They Sustained”, un team di autori esplora come gli uffici, sia dal punto di vista architettonico che gestionale, abbiano subito trasformazioni profonde, soprattutto dopo la pandemia di COVID-19.
La pandemia ha infatti alterato il nostro rapporto con gli spazi di lavoro, rendendo molti di noi più intolleranti nei confronti degli ambienti condivisi e dei ritmi alienanti che spesso ne derivano. Gli autori del libro analizzano come gli uffici siano stati ripensati, abbattuti e rinnovati in risposta alle nuove esigenze lavorative, e come questi cambiamenti stiano ridefinendo il futuro del lavoro. Aziende di tutto il mondo, soprattutto nelle grandi città come Londra, stanno adottando modelli di lavoro ibridi, con uffici ridotti a showroom o spazi di rappresentanza, mentre i dipendenti lavorano principalmente da casa, tornando in ufficio solo per riunioni strategiche.
Queste trasformazioni non solo riflettono un cambiamento nelle esigenze dei lavoratori, ma anche una risposta alle nuove sfide globali, come la necessità di ridurre i costi operativi e di rispettare normative edilizie sempre più stringenti. Gli uffici del futuro saranno probabilmente spazi più flessibili e dinamici, progettati per favorire il benessere e l’innovazione, piuttosto che per imporre rigide gerarchie e routine.
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