Allarme West Nile. Boom di casi e ricoveri soprattutto in Emilia Romagna. La Regione ha immediatamente avviato un “piano straordinario di disinfestazione”. La provincia di Modena è la più colpita: altri tre anziani ricoverati nelle ultime ore, cinque ricoveri la scorsa settimana. Dati preoccupanti che riguardano non solo il capoluogo ma anche la provincia.
Al punto che il presidente Fabio Braglia,43 anni, democratico, già sindaco di Palagano (piccolo comune del distretto di Sassuolo), ha convocato martedi 13 agosto tutto i sindaci del Modenese “per condividere nuove azioni di prevenzione ed eventuali strategie sinergiche”.
Arrivano segnalazioni di ricoveri anche da Ravenna. Allertate le Ausl di Bologna, Reggio Emilia oltre ovviamente la ASL di Modena che nel suo sito ricorda come in tutto il territorio di sua competenza sia “salito il livello di prevenzione” e che sono già partiti “i trattamenti adulticidi settimanali nelle aree verdi di ospedali e strutture socio-assistenziali e in occasione di manifestazioni serali”.
Sono ovunque. Il caldo infernale di questi giorni le ha moltiplicate. Sono il vettore primario di molte malattie virali e parassitiche. A tutti i residenti è stato raccomandato dalle ASL dell’Emilia Romagna “di porre particolare attenzione ai luoghi dove le persone più a rischio si concentrano”. Aggiungono:” Siamo al lavoro per prevenire e contrastare malattie virali potenzialmente gravi che le zanzare possono trasmettere “.
Non è considerato opportuno intervenire con trattamenti disinfestanti, adulticidi nelle aree cortilive delle scuole primarie, dell’infanzia e degli asili nido in quanto le zanzare Culex, vettori di questo virus, volano prevalentemente in orari serali- notturni. I bambini hanno un rischio modesto di contrarre la malattia, mentre sono particolarmente sensibili ai prodotti chimici impiegati, con un maggior rischio di insorgenza di manifestazioni allergiche e asmatiche.” I cittadini vengono costantemente informati sulla opportunità di proteggersi dalle punture.
Il virus del Nilo occidentale (Uganda) – da dove deriva il nome coniato nel 1937 – è potenzialmente grave sopratutto per gli anziani e le persone con altre patologie. Gli esperti delle USL confermano che i casi di infezione da West Nile sono in rapido aumento. In regione si è passati dal livello 2 al livello 3.
Dicono: ”Alla fase 3 si arriva quando si raggiunge un certo numero di casi negli uomini ( 30) in una zona ben specifica. Quando uno è punto da una zanzara infetta, i primi sintomi si manifestano da 2 a 14 giorni, più frequentemente da 2 a 6 giorni”.
I sintomi sono, nella maggior parte dei casi, una sindrome acuta febbrile, mal di testa, dolori muscolari e stanchezza. La disinfestazione estesa comporta però dei problemi e il rischio-beneficio non è sempre proporzionato. Ad esempio tra gli svantaggi gli esperti segnalano i trattamenti chimici che poi finiscono anche nelle falde acquifere. Raccomandazione primaria: evitare di essere punti dalle zanzare usando un buon repellente e riparandosi con un abbigliamento adatto.
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