Arriva l’australiana, la variante H3N2 dell’influenza con rischi di polmonite, che in Australia sta causando molti contagi e ricoveri e che in Italia ha dato segni di attaccare anche il cervello.
Lancia l’allarme Matteo Bassetti, direttore del reparto malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova.
“A Genova abbiamo registrato un primo caso di virus H3N2 in un paziente di 76 anni, ricoverato in Infettivologia, che non riusciva neanche a riconoscere la moglie.
“Tra i primi sintomi ci ha riferito di non sentire il sapore del cibo quando mangiava. La stagione influenzale non premette nulla di buono, questo è virus che colpisce non solo i polmoni, la gola, ma anche il cervello. E’ un dato importante, già emerso dall’Australia, ed è la dimostrazione del tropismo di H3N2”.
Australiana all’attacco
Il test molecolare ha rilevato la presenza di influenza di tipo virus H3N2. Ulteriori test sono in corso nel laboratorio di Igiene diretto dal professor Giancarlo Icardi.
“Il quadro clinico è impegnativo e i sintomi importanti- spiega a Primocanale l’infettivologo Matteo Bassetti – in particolare predomina il quadro neurologico perchè l’influenza H3N2 rischia di colpire forte non solo i polmoni ma anche il cervello e i sintomi sono simili a quelli del Covid. Se il buongiorno si vede dal mattino…non sarà una bella stagione influenzale”.
Che influenza sarà?
Come spiegato nei giorni scorsi da Andrea Orsi docente di Igiene all’Università di Genova “sarà una stagione simile allo scorso anno con un picco in arrivo tra Natale e gennaio. I virus che stanno circolando sono di tipo AH1, AH3N2 e di tipo B. Gli ingredienti ci sono tutti per una stagione simile allo scorso anno, che ricordiamo essere stata la peggiore stagione degli ultimi 20 anni
Chi deve vaccinarsi
La campagna vaccinale è iniziata anche in Liguria lo scorso 14 ottobre. L’indicazione prioritaria alla vaccinazione, secondo le indicazioni ministeriali, è per i soggetti più anziani (over 60), le donne in gravidanza, qualsiasi soggetto di qualsiasi età che appartenga a una fascia a rischio, che abbia fragilità o comorbilità, e poi ci sono gli operatori sanitari, gli insegnanti e chi ha un ruolo pubblico da preservare in qualche modo.
Gli esperti sono unanimi nell’invitare alla vaccinazione antinfluenzale per le categorie a rischio perché se nel soggetto giovane l’influenza può passare rapidamente, in un soggetto fragile può dare problematiche più serie, ospedalizzazione o conseguenze gravi. Lo strumento vaccinale è l’unico che ci garantisce protezione per questo virus.