Batterio “mangiacarne”, è allarme in Giappone per l’aumento delle infezioni: è mortale nel 30% dei casi

Il governo giapponese ha emesso un avvertimento riguardo alla crescita dei casi di un raro ma grave tipo di infezione batterica. Secondo quanto riportato da The Japan Times, i casi hanno già superato la metà del totale dello scorso anno, con 88 casi solo nella capitale e 517 infezioni in tutto il paese. Le preoccupazioni riguardanti la diffusione della sindrome da shock tossico streptococcico (STSS), comunemente conosciuta come “malattia carnivora”, hanno portato alla cancellazione di una partita di calcio tra Corea del Nord e Giappone prevista a Pyongyang. Questa infezione, nei casi più gravi, può causare necrosi dei tessuti connettivi che avvolgono i muscoli, e nel 2023 ha registrato un tasso di mortalità di circa il 30% tra gli individui infettati, un dato estremamente preoccupante.

Durante una riunione cittadina sul controllo delle malattie infettive tenutasi venerdì scorso, è emerso che Tokyo ha già registrato 88 casi fino al 17 marzo di quest’anno. Nel complesso del 2023, la capitale ha segnalato un totale di 141 casi e 42 decessi legati a tali infezioni. Le autorità di Tokyo hanno esortato la popolazione a consultare immediatamente un medico in presenza di sintomi come dolore e gonfiore agli arti o febbre, tipici di questa infezione. Lo streptococco di gruppo A si trasmette principalmente attraverso goccioline respiratorie e contatti diretti, ma anche attraverso ferite alle mani o ai piedi. Le autorità sanitarie raccomandano fortemente il rispetto delle misure preventive, come il lavaggio frequente delle mani e una corretta cura delle ferite. Si ritiene che una variante chiamata ceppo M1UK, considerata altamente trasmissibile tra i batteri streptococcici di gruppo A, sia associata a questi casi. Secondo il National Institute of Infectious Diseases, le persone di tutte le età possono essere colpite da questa infezione.

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Filippo Limoncelli