
Colliri: quali possono essere pericolosi? - blitzquotidiano.it
Alcuni tipi di collirio possono rivelarsi molto pericolosi e provocare gravi danni alla salute visiva: cosa dicono i medici.
Nel vasto universo della salute oculare, i colliri rappresentano uno strumento fondamentale per il trattamento di numerose problematiche che possono affliggere gli occhi. Tuttavia, non tutti i colliri sono uguali e la loro scelta deve essere guidata da una conoscenza approfondita delle loro caratteristiche e delle specifiche esigenze individuali. In commercio, si possono trovare diverse tipologie di colliri, alcuni dei quali sono disponibili senza prescrizione medica, mentre altri richiedono l’autorizzazione di un professionista della salute.
I colliri benefici e quelli pericolosi
I colliri over-the-counter, comunemente utilizzati per alleviare fastidi come il rossore o la secchezza oculare, possono apparire come una soluzione semplice e immediata. D’altra parte, esistono colliri prescritti dai medici, specificamente formulati per trattare patologie oculari più gravi, come il glaucoma, la congiuntivite o la cataratta. È cruciale comprendere che l’uso improprio di questi prodotti può comportare rischi significativi per la salute degli occhi.
Secondo i medici i colliri devono possedere caratteristiche simili a quelle delle lacrime naturali per non danneggiare le delicate strutture oculari, come la cornea e la congiuntiva. Questa affermazione mette in luce l’importanza di scegliere un collirio che non solo allevi il sintomo, ma che rispetti anche l’integrità dell’occhio.

I colliri contengono varie sostanze attive che possono includere farmaci, conservanti e agenti umettanti. I farmaci contenuti in alcuni colliri sono progettati per essere assorbiti attraverso la cornea, raggiungendo così le strutture interne dell’occhio. Tuttavia, non tutte le parti dell’occhio permettono un facile passaggio delle sostanze: ad esempio, la sclera funge da barriera che limita l’assorbimento di alcuni principi attivi. Pertanto, è essenziale utilizzare i colliri secondo le indicazioni mediche, tenendo presente che ogni prodotto ha una scadenza e non può essere riutilizzato dopo l’apertura.
Tipologie di colliri
I colliri possono essere classificati in base alla condizione che trattano. Tra le categorie principali troviamo:
- Colliri per arrossamenti: Utilizzati per alleviare il rossore causato da fattori esterni come polvere o fumi irritanti.
- Colliri per secchezza oculare: Arricchiti con agenti idratanti, sono indicati per coloro che soffrono di secchezza, specialmente chi utilizza lenti a contatto.
- Colliri antistaminici: Specifici per le allergie, aiutano a ridurre l’infiammazione e il prurito.
- Colliri antinfiammatori: Contenenti steroidi, sono prescritti in situazioni più gravi di infiammazione.
- Colliri antibiotici: Utilizzati per trattare infezioni oculari di origine batterica o virale.
- Colliri per il glaucoma: Aiutano a regolare la pressione intraoculare.
- Colliri diagnostici: Utilizzati per dilatare le pupille durante esami oftalmologici.
L’abuso di colliri, in particolare quelli contenenti sostanze vasocostrittrici, può condurre a effetti indesiderati. Questi colliri possono indurre un fenomeno di rebound, in cui i vasi sanguigni si dilatano nuovamente dopo l’interruzione del trattamento, causando un arrossamento accentuato. Questo meccanismo può innescare un circolo vizioso che porta a un uso eccessivo del collirio, aggravando ulteriormente la condizione iniziale.
Le lacrime artificiali rappresentano una categoria specifica di colliri, progettati per mantenere l’umidità sulla superficie oculare e prevenire la secchezza. Questi prodotti sono particolarmente raccomandati per le persone che indossano lenti a contatto, per le donne in menopausa o per chi trascorre molte ore davanti a uno schermo. Le lacrime artificiali non solo alleviano il fastidio, ma forniscono anche una funzione protettiva, contribuendo a prevenire lesioni corneali.